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Ricreata in laboratorio la voce di una mummia vecchia di 3000 anni

Pubblicato: 24/01/2020 17:02

Un sacerdote egiziano, mummificato circa 3000 anni fa, è tornato a “parlare” grazie all’incredibile lavoro di un team di ricercatori dell’università di Londra.

La voce di un sacerdote dell’antico Egitto

Nesyamun è stato un sacerdote che ha lavorato come scriba nel tempio di Karnak a Tebe, moderno Luxor. È vissuto sotto il faraone Ramses XI, che regnò intorno all’inizio dell’XI secolo a.C. La mummia di Nesyamun, attualmente al Leeds City Museum, è stata oggetto di molti controlli da quando è stata analizzata per la prima volta, nel 1824. I risultati dei primi lavori rivelarono che Nesyamun aveva cinquant’anni quando morì.

La sua salma è stata anche fortunata, salvandosi dal bombardamento su Leeds nel 1941 che ha distrutto il museo in cui era stata prima di essere precauzionalmente spostata.

L’ultimo, incredibile studio sulla mummia è stato portato avanti dal professor David Howard, capo del dipartimento di ingegneria elettronica della Royal Holloway, dai professori John Schofield e Joann Fletcher e dal dott. Stephen Buckley, tutti del Dipartimento di Archeologia dell’Università di York, che hanno avviato il progetto nel 2013.

Una stampa 3D per tornare a parlare

Il team ha usato uno scanner per verificare se la struttura della laringe e della gola di Nesyamun fosse ancora intatta. La scansione ha permesso di misurare la forma del tratto vocale e, sulla base di queste misurazioni, è stato ricreato un tratto vocale digitale. Tuttavia la mummificazione, la sepoltura e il tempo hanno avuto il loro effetto: la lingua era raggrinzita e mancava il palato molle. Dopo aver creato un tratto vocale in 3D, i ricercatori lo hanno integrato con una laringe artificiale che viene comunemente utilizzata nei sistemi di sintesi vocale.

Guarda il video:

Il risultato è un suono, un gemito di neanche un secondo che restituisce però il suono di una voce vecchia di 3000 anni. Una voce molto importante, dato che era una parte essenziale dei doveri rituali di Nesyamun, che riguardavano elementi sia vocali che cantati.

Il mistero sulla morte di Nesyamun

Secondo gli studi la sua morte, che alcuni avevano suggerito potesse essere stata causata da strangolamento, è arrivata a causa di una reazione allergica, probabilmente dovuta a una puntura di insetto sulla lingua. Una morte che spiegherebbe perché la mummia avesse la lingua di fuori ma nessun danno alle ossa del collo.

In relazione con la teoria della morte per puntura di insetto, i ricercatori si aspettavano che l’ultimo sussulto di Nesyamun fosse un “Ow!” o un “Argh!”, ma la vocalizzazione riprodotta ci ha regalato un sussulto che suona piuttosto come “Eeeuughh“. Secondo il team però, che ha confrontato il tratto vocale del sacerdote con quello degli uomini moderni, il suono della mummia “cade da qualche parte tra le vocali di ‘bad’ e ‘bed’”.