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Terremoto in Turchia: estratte vive dalle macerie madre e figlia di 2 anni

Pubblicato: 26/01/2020 12:44

Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia orientale il 24 gennaio continua a salire. La scossa di magnitudo 6.8 ha distrutto la provincia di Elaziğ, dove le squadre di soccorso sono ancora a lavoro per estrarre i superstiti da sotto le macerie. Tra questi, una madre e una bambina di 2 anni sono state salvate da un palazzo crollato nel quartiere Mustafa Pasa.

Turchia, salvate madre e figlia dalle macerie

Sono passate quasi 48 ore dal terremoto che ha colpito l’Anatolia orientale, ma la speranza continua a guidare gli sforzi delle centinaia di squadre di soccorso. A Elazig una donna di 35 anni con la figlia di 2 anni sono state salvate dopo che i soccorritori hanno sentito le loro grida da sotto le macerie. Dopo diverse ore passate con temperature sotto lo zero, madre e figlia sono state tratte in salvo, come mostra un video pubblicato dall’account twitter della Jandarma, forze armate turche. Purtroppo il marito della donna, riporta la Reuters, è tra le vittime del terremoto.

Continua a salire il bilancio delle vittime

Mentre aiuti da ogni parte del Paese sopraggiungono nella zona colpita, il bilancio delle vittime continua a salire. I morti sono per il momento 31, mentre ci sono 1600 ferite e 45 persone salvate dai palazzi crollati. Come riporta l’AFAD, l’Autorità per i disastri e le emergenze turca, nella zona sono al lavoro 3.433 persone tra personale di ricerca e soccorso. “Sono passate 36 ore, ma siamo ancora nel lasso di tempo in cui possiamo sperare“, ha dichiarato Suleyman Soylu, ministro dell’Interno, in conferenza stampa.

Una zona sismica a rischio

A spiegare cosa sia successo in Turchia è Aybige Akinci, sismologa dell’Ingv che all’ANSA ha esposto le dinamiche del terremoto. Akinci ha dichiarato che la scossa è avvenuta in corrispondenza della faglia dell’Anatolia dell’Estmolto nota e molto attiva, che si estende per circa 500 chilometri nella zona orientale del Paese“. A causare frequentemente violente scosse è la spinta della placca arabica che concorre a fare della Turchia “una zona altamente sismica“.