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Donatella Rettore a Domenica In: “Ho perso mio figlio mentre facevo Sanremo”

Pubblicato: 27/01/2020 11:47

Per festeggiare i 40 anni dall’uscita di “Splendido Splendente”, la cantautrice Donatella Rettore è stata ieri ospite a Domenica In, dove ha ripercorso e condiviso ricordi della sua carriera e della sua vita.

La malattia e quel figlio mai avuto

Il punto clou dell’intervista, che ha a tratti commosso la conduttrice Mara Venier, è stato quando la Rettore ha parlato dei figli e, di conseguenza, della sua malattia. Tutto è iniziato con la trasmissione di un video nel quale Claudio Rego, compagno della cantante da oltre quarant’anni, ha ripercorso la loro storia dicendo: “Sono convinto che tu abbia sempre volato un po’ più in alto di me, ma io ce l’ho messa tutta per starti dietro. Ti chiedo di continuare ad aspettarmi sempre nei tuoi voli

A questo punto Donatella Rettore si è dilungata sulla sua storia con Rego e sulla loro vita senza figli: “Stiamo insieme da 43 anni. Non ci è riuscito di fare un figlio per il semplice fatto che io sono talassemica e quando abbiamo sviscerato questa cosa abbiamo capito che era meglio non provarci in più”. Ha poi aggiunto dei particolari al racconto: “Mio figlio oggi avrebbe 23 anni. Mi ero sottoposta a cure ormonali e mentre facevo Sanremo lo persi. Non sapendo di essere incinta incolpavo lo stress per i mesi saltati. Claudio mi ha aiutato molto”.

In questa scelta ha pesato molto la malattia: “Ho scoperto di essere malata di talassemia a 29 anni, dovevo stare attenta alle mie difese immunitarie. Nel ’92 ho rischiato la vita: avevo spesso emorragie gastro-intestinali e renali, me ne stavo andando. Sono stata ripresa per i capelli. Da questa cosa la voglia di ricominciare a vivere è stata immediata”.

Un’adozione che non è mai avvenuta

A questo punto è venuta spontanea la domanda della conduttrice Venier, che ha chiesto se avessero mai pensato a un’adozione. La risposta della Rettore porta anche un leggero velo di polemica: “Sì, ma in Italia è sempre più difficile che altrove. Perché deve essere così difficile in Italia adottare un bambino che sta male? I bambini non devono passare per la burocrazia, se un genitore è in salute e ha la possibilità di mantenere un figlio è fatta, quante carte bisogna fare?”.

Le parole del marito

Claudio Rego, con una note di dolce malinconia, ha aggiunto: “Credo che saremmo stati due genitori divertenti e amorevoli, peccato”. Ma nonostante il desiderio, resta la consapevolezza di una possibilità ormai inesistente.

Adesso sarebbe da scotennati perché per essere mamma invece che nonna ci vuole una grande energia e qualcuno che stia appresso al bambino, devono avere un padre e una madre, due padri, due madri, ma devono stare dietro al bambino!”, ha proseguito Donatella. “Ma forse è stato meglio così”, ha chiosato la cantante veneta. “Se avessi concepito un figlio malato sarei morta di dolore. Ho avuto altri figli nella vita, otto in tutto, i miei cani, i miei pelosi”.

Ed è proprio grazie a loro che Donatella riesce ancora a mantenere inalterato, a 66 anni, uno spirito ribelle e anarchico: “So condurre un cane, ma mi faccio anche condurre perché gli animali e gli esseri viventi sono liberi e devono restare tali”.