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Padova, partorisce sull’ambulanza in corsa: gravi danni al bambino

Pubblicato: 27/01/2020 15:00

La drammatica vicenda viene riportata dal Gazzettino di Padova, provincia dove nelle scorse settimane si sarebbe tenuto un possibile grave episodio di negligenza medica. Una donna avrebbe infatti denunciato ai Carabinieri che la scarsa cura prestatale l’abbia costretta a partorire su un ambulanza in corsa, cosa che ha fatto riportare enormi danni al nascituro.

Il parto podalico e prematuro

Stando ai fatti riportati dal quotidiano locale, una donna di 46 anni si sarebbe presentata al Pronto Soccorso di Rovigo, lo scorso 9 gennaio. La stessa era incinta del secondo figlio da sole 26 settimane, ma la sua era ritenuta già una gravidanza a rischio data l’età. Secondo il suo racconto riportato dal Gazzettino, la donna sarebbe andata al Pronto Soccorso perché perdeva sangue, all’ospedale non avrebbero preso sul serio la situazione, fino al momento dell’ecografia. Qui si è rivelato che il bambino era podalico, cioè con coi piedi rivolti verso l’utero.
La posizione podalica è una condizione molto grave, così per la donna sarebbe stato predisposto un trasferimento all’ospedale di Padova, per un cesareo.

Il drammatico viaggio in ambulanza

Una volta sul mezzo di soccorso, l’ambulanza sarebbe partita alla volta di Padova, ma era già troppo tardi. Il Gazzettino riporta che alla donna si sarebbero rotte le acque durante il trasporto. La donna avrebbe ricordato al medico a bordo che non poteva partorire il bambino in modo naturale, ma questo avrebbe proceduto lo stesso, arrivando a spingere sulla pancia per far nascere il bambino, che era appunto in posizione podalica, al rovescio.
Il tutto con gli scossoni causati dalla strada: proprio questi sarebbero una con-causa delle pessime condizioni del neonato.

Il neonato ha riportato gravi danni

Il quadro clinico riportato dal quotidiano locale è drammatico. Il bambino sarebbe nato cianotico e al momento del ricovero in terapia intensiva neonatale a Padova gli avrebbero riscontrato numerosi problemi. Entrambe le braccia rotte, una menomazione funzionale alla mano destra, ematomi sul collo, al cervello e al cervelletto. Di sole 6 settimane, peserebbe solo 1 chilo e 200 grammi. Condizioni terribili le cui conseguenze potrebbero essere devastanti.

La convinzione della donna, stando alle parole riportate dal Gazzettino, è che questo sia un caso di negligenza ospedaliera. Il ritardo e il trattamento ricevuto dall’ospedale di Rovigo, avrebbe causato enormi danni al neonato. Per questo, viene riportato, la donna si sarebbe rivolta ai Carabinieri di Padova per sporgere denuncia.