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Stupra e mette incinta la figlia: il sospetto sul feto sotterrato in giardino

Pubblicato: 31/01/2020 15:23

Sembra non avere fine l’orribile vicenda di Shannon Clifton, la ragazza abusata per anni dal padre che ora implora la polizia di continuare le indagini per trovare il feto del suo bambino mai nato. Il sospetto è che quest’ultimo sia stato sotterrato dal padre nel giardino della loro casa di Chaddesden, un sobborgo della città inglese di Derby.

Le orrende violenze subite da Shannon

Oggi Shannon Clifton ha 19 anni e può raccontare quanto le è accaduto, e forse già questo è un miracolo. In seguito al divorzio dei suoi genitori, avvenuto quando lei aveva 5 anni, venne affidata al padre, Shane. Di lì a poco sarebbe iniziato per la ragazza un incubo quotidiano fatto di abusi e violenze.

Per 4 anni, da quando Shannon aveva 10 anni, Shane avrebbe abusato della figlia anche 4 volte al giorno. La bambina aveva 11 anni quando è rimasta incinta per la prima volta, e ha raccontato alla BBC di essere stata picchiata “fino a quando non avevo più il bambino dentro di me. Io stessa sono quasi morta quella volta”. Ora Shannon crede che il feto potrebbe trovarsi nel retro di casa, supportata dalle affermazioni di un vicino che ha riferito di aver visto Shane scavare una buca in giardino.

Non voleva il bambino. Ai suoi occhi era fortunato a essersene liberato e poteva continuare con la vita che stava vivendo e quello che mi stava facendo“, ha continuato Shannon. Difatti è rimasta incinta una seconda volta, all’età di 12 anni, ma ha avuto un aborto spontaneo. La terza volta invece Shannon aveva 13 anni e ha portato a termine la gravidanza dopo aver compiuto 14 anni, nell’ottobre 2014. Si è presa cura di suo figlio per un po’ prima di darlo in adozione.

Il coraggio di Shannon, l’ergastolo a Shane

Proprio questo bambino ha salvato Shannon, grazie al coraggio di denunciare e ai test del DNA che hanno dimostrato che il padre del bambino era anche suo nonno. Shane Clifton, allora 32enne, si è dichiarato colpevole nel marzo 2015 ed è stato condannato all’ergastolo con un periodo minimo di 15 anni, modificato a 10 anni grazie alla dichiarazione di colpevolezza.

Shane era già stato incarcerato per violenza, per più di 2 anni. Ha trascinato una donna a terra per i capelli, l’ha presa ripetutamente a calci in testa per poi calpestarla mentre era incosciente. Dopo essere stato rilasciato la cercò per assalirla nuovamente.

Motivo per cui Shannon continua ad avere paura: “Mio padre ha tentato praticamente di uccidermi diverse volte, che cosa gli impedirà di farmi di nuovo del male una volta uscito?“.

Una nuova speranza per Shannon

Anche per questo la ragazza spera che il feto del suo primo bambino venga ritrovato. Secondo la legge inglese Shane non potrebbe essere processato per omicidio, dato che bambino non è mai realmente nato, ma l’accusa potrebbe incentrarsi sulla “Child destruction”, una legge che punisce l’uccisione di feti con impulsi vitali.  

Oggi Shannon sta ricostruendo la sua vita, dopo aver scritto un libro sulle sue esperienze, The Monster I Loved. Vorrebbe laurearsi in psicologia forense e avere una vita normale, anche se ne riconosce le difficoltà: “Mio padre mi ha portato via l’infanzia, e anche se non è qui ora mi rovina ancora la vita“. “Ti resta dentro per sempre. Puoi ricevere consulenza, puoi ricevere l’aiuto di cui hai bisogno per superarlo ma non lo dimentichi mai e non lo puoi andare avanti completamente, è sempre lì“, ma nonostante questo Shannon cerca con determinazione di crescere e di reinventarsi come persona, con la speranza di poter un giorno conoscere suo figlio.