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Una battaglia vinta: la PETA conclude la campagna contro le pellicce animali

Pubblicato: 06/02/2020 18:53

I’d Rather Go Naked Than Wear Fur (Preferisco girare nuda che indossare una pelliccia)” è lo storico slogan usato per quasi trent’anni all’interno delle proprie campagne di sensibilizzazione dalla PETA, l’organizzazione no-profit che sostiene i diritti degli animali. Un motto che oggi arriva a una lieta conclusione.

PETA chiude una campagna trentennale

Quasi tutti i migliori stilisti, tra i quali Vivienne Westwood e Burberry, hanno abbandonato la pelliccia – ha affermato il direttore dei programmi internazionali PETA, Mimi Bekhechi – La Gran Bretagna ne ha vietato la produzione, la California ha vietato la vendita, la regina Elisabetta II rinuncia a indossarla e rivenditori come Selfridges e Topshop si rifiutano di venderla”.

Con queste parole la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha annunciato la chiusura della campagnaI’d Rather Go Naked Than Wear Fur, la più famosa campagna anti-pellicce del mondo. Iniziata nel 1990 con il gruppo rock The Go-Go’s, che hanno posato per un poster poi venduto durante i concerti per finanziare la campagna PETA US, la campagna di sensibilizzazione ha visto avvicendarsi decine di celebrità di prim’ordine, da Pamela Anderson a Kim Basinger, da Eva Mendes a Pink.

Celebre anche la campagna che vide protagonista Gillian Anderson, lanciata durante la Giornata Internazionale della Donna. L’attrice nell’occasione affermò: “Questo è il mio corpo. È mio per farci quello che mi pare, e oggi lo sto usando per difendere gli animali e il loro diritto di esistere a loro piacimento. Con la pelle ancora attaccata, naturalmente”.

Una vittoria che non ferma la sensibilizzazione

Con un numero crescente di addetti ai lavori che si sono progressivamente allontanati dalle pelli animali negli ultimi anni, PETA ritiene che la sua campagna di sensibilizzazione a lungo termine non sia più necessaria.

Ma sulla base del motto “Gli animali non sono nostri per indossarli”, PETA continuerà ad attaccare le pellicce in modo differente, come con la campagna FurFreeBritain. L’associazione potrebbe ancora usare celebrità nude in altre campagne, come quella contro l’industria della pelle, ma con uno slogan differente come “Preferisco la pelle nuda piuttosto che indossare la pelle“.