Vai al contenuto

Achille Lauro, con le sue performance, vera star del Festival di Sanremo

Pubblicato: 09/02/2020 00:53

Quattro storie, quattro personaggi che hanno lasciato il segno nel mondo dal 1200 agli anni ’80. Amore, dedizione, rispetto, abbattimento delle barriere, sacrificio e, soprattutto bellezza. Questo è quanto Achille Lauro ha portato in scena sul palco dell’Ariston e che, provocazione e critiche o meno, nonostante l’ottavo posto in classifica, lo ha trasformato nella vera star del 70° Festival di Sanremo. Anzi, l’artista è andato ben oltre, trasformandosi in una vera e propria icona dell’arte.

Achille Lauro incarna lo spettacolo

Quattro serate in cui si è esibito e quattro esibizioni che hanno lasciato il segno più del testo stesso, che poi, a pensarci bene è il collante che lega il tutto. Con la sua Me ne frego Achille Lauro, insieme al fedelissimo Doss Doms, ha portato in scena quattro storie straordinarie e, per molti, dimenticate se non addiruttura sconosciute.

Il San Fracesco di Giotto, Ziggy Stardust, la Marchesa Luisa Casati Stampa e infine lei, una delle regine più famose della storia, una donna di ferro che ha messo in scacco due regni e ha governato per decenni il più prospero, ricco e potente d’Europa: Elisabetta I. Tutto grazie alla sua immensa cultura, ai costumi by Gucci che hanno permesso alla vera anima di Achille Lauro di emergere, consacrandolo ad icona. Una cosa è certa, dopo questo Festival Achille Lauro non potrà più essere definito un semplice cantante.

La vera essenza di Achille Lauro

Fin dalle prime interviste dopo la passata edizione del Festival di Sanremo, Achille Lauro aveva sconvolto l’opinione pubblica con la sua Rolls Royce. Già allora si è rivelato come un qualcuno da tenere d’occhio, perché di lui ancora non si era visto niente. In effetti in questa edizione lo ha ampiamente dimostrato, trasformando se stesso per uno scopo, Achille Lauro ha messo a disposizione il suo corpo e la sua persona per lanciare dei messaggi chiari e concisi.

I personaggi portati in scena

Come in uno spettacolo teatrale, Achille Lauro ha sfruttato le 4 serate per mettere in scena 12 minuti di show. Come già detto, filo conduttore è stato il testo: Me ne frego. Una canzone la cui scelta non era stata decisa per vincere il Festival, bensì per dare un messaggio. Tre parole che solitamente sono usate per esprimere un concetto negativo, che questa volta diventano un inno, un motto alla libertà di espressione: “Me ne frego, facciamolo”.

Analizzandoli uno per uno, ecco che l’idea dell’artista in gara prende chiaramente forma.

Il Giotto di San Francesco

Prima serata, primo show, Achille Lauro entra in scena con un’elegante veste di velluto nero ricami dorati. A piedi nudi scende la scalinata e si mette al centro della scena. Presentando la sua Me ne frego, sulle note di “Ci son cascato di nuovo”, con un sorrisetto provocatorio si spoglia dei suoi ricchi abiti e resta con indosso solo una tutina glitterata color carne.

Achille Lauro come il San Francesco di Giotto

La posa è identica a quella del famoso dipinto di Giotto nella Basilica di Assisi, il San Francesco ritratto nel momento della spoliazione dei beni materiali, per votare se stesso al bene, all’amore altrui e alla solidarietà.

Ziggy Stardust

Nella terza serata, quella dedicata ai duetti, Achille Lauro si è esibito con Annalisa, sulle note de Gli uomini non cambiano di Mia Martini. Una scelta insolita e alquanto criticata, che però lui ha commentato così: “Ziggy Stardust, uno dei tanti alter ego di David Bowie.Anima ribelle simbolo di assoluta libertà artistica espressiva e sessuale e di una mascolinità non tossica”.

Achille Lauro nelle vesti di Ziggy Stardust- David Bowie

Un passo indietro ad Annalisa

Il grande rispetto per la donna non lo ha espresso solo a parole (con un lungo post pubblicato proprio in occasione della terza serata), lo ha fatto anche nei gesti nel duetto con Annalisa. Esibizione delicata, come sempre sotto la direzione di una donna, Achille Lauro è una figura quasi evanescente nelle vesti di Bowie, che aleggia, quasi a proteggerla dal mondo, un’incantevole Annalisa. Nonostante fosse lui il cantante in gara, Achille Lauro è rimasto indietro lasciandole la scena con grande orgoglio negli occhi.

Il “manifesto” di Achille Lauro è tutto a favore dell’abbattimento delle barriere

La Marchesa Luisa Casati Stampa

Durante la quarta serata, Achille ha davvero stupito tutti, lasciando col fiato sospeso pubblico in sala e da casa non appena apparso sulle scale. La terza storia portata in scena è stata quella della “Divina” la Marchesa Luisa Casati Stampa. Personaggio iconico fino al misticismo, la Marchesa è stata mecenate e punto di riferimento per la Venezia artistica dell’800. Talmente appassionata di arte da diventare lei stessa un’opera vivente, eterea, divina e inarrivabile. “Grande mecenate, performer prima della performing art e opera d’arte vivente”.

Achille Lauro nelle vesti della Marchesa Luisa Casati Stampa

La regina Elisabetta I

Parrucca rossa, acconciatura dalla fronte alta, capelli ricci e rossi raccolti in alto, perle e una mise cinquecentesca, Achille Lauro buca letteralmente lo schermo nella mise di Elisabetta I Tudor. Una donna che ha sacrificato se stessa e il suo corpo per il suo popolo: “Elisabetta 1 Tudor, vergine sposa della patria, del popolo, dell’arte e difensore della libertà. Che Dio ci benedica”.

Achille Lauro nelle vesti della Regina Elisabetta I

Con questa ultima esibizione si è concluso lo show di Achille Lauro a Sanremo, uno spettacolo di 12 minuti spezzato in quattro puntate e che si è concluso con una catarsi che ha lasciato tutti con il fiato sospeso e gli occhi pieni di meraviglia.

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2020 19:15