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Sant’Antonio da Padova, la vita del patrono di poveri e affamati

Pubblicato: 13/02/2020 15:49

Tra i Santi più amati e venerati della tradizione cristiana, la Basilica di Padova, dove si trovano le spoglie di Sant’Antonio da Padova, è ogni anno meta di milioni di fedeli provenienti da ogni angolo del mondo. Entriamo quindi nei dettagli e ripercorriamo assieme la vita dell’amato santo.

La storia di Sant’Antonio da Padova

Nato a Lisbona il 15 agosto 1194, a 15 anni svolge il noviziato presso il monastero di San Vincenzo a Lisbona, per poi trasferirsi nel monastero di Santa Croce di Coimbra. Qui si prepara all’ordinazione sacerdotale che riceverà nel 1219 all’età di 24 anni. Pronto ad intraprendere la carriera di teologo, ecco che decide di lasciare l’ordine dei Canonici Regolari di Sant’Agostino in quanto non gradiva gli intrighi politici che si insidiavano tra i canonici. Il suo desiderio, infatti, era quella di vivere una vita più severa e pertanto si aggrega all’Ordine francescano.

Verso la fine del 1220, Sant’Antonio da Padova parte verso il Marocco, ma viene colpito da febbre malarica che lo costringe a restare a letto. Tornato in Sicilia, quindi, viene curato dai francescani e nel giro di 2 mesi guarisce. In seguito gli viene chiesto di trasferirsi a Montepaolo per dire la messa ai 6 frati che si trovano in una piccola chiesa del posto. Qui, Sant’Antonio da Padova decide di svolgere le mansioni più umili, vivendo un anno e mezzo di contemplazione e penitenza.

Una vita all’insegna della predicazione e dei miracoli

Poco dopo San Francesco gli assegna il ruolo di predicatore e insegnante, con Sant’Antonio che comincia a predicare, usando la parola per combattere l’eresia catara in Italia e albigese in Francia Non a caso viene anche chiamato il “martello degli eretici“. Ma non solo, apre nuove case, controlla le Clarisse e il Terz’ordine, per poi recarsi a Padova dove scrive i Sermoni domenicali. Per circa 3 anni viaggia senza sosta per predicare. Una notte, il conte Tiso, mentre si accingeva a visitare Antonio, viene attratto da una luce che usciva dal suo rifugio, assistendo alla visita di Gesù Bambino a colui che poi è diventato Santo.

Il 13 giugno 1231, Sant’Antonio chiede ai confratelli di portarlo a Padova dove poi morirà. Subito dopo il suo decesso, la sua salma viene portata a Maater Domini e da quel momento iniziano i miracoli. Sant’Antonio da Padova, d’altronde, si è reso protagonista di miracoli sia in vita che dopo la morte. Nel 1946 Pio XII lo ha proclamato Dottore della Chiesa ed è il patrono di poveri e affamati.