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Siria, Iman morta di freddo a un anno e mezzo: il disperato tentativo di salvarla

Pubblicato: 14/02/2020 23:43

La storia di Iman è l’ennesima tragedia che arriva dalla Siria, un Paese lacerato dalla guerra da 9 anni. La bambina, di 1 anno e mezzo, abitava in un centro profughi insieme alla sua famiglia quando si è ammalata a causa del freddo. Il padre ha tentato di portarla in ospedale, distante 2 ore di cammino, ma purtroppo non ce l’ha fatta. La bambina è morta assiderata.

Iman, morta assiderata mentre tenta di raggiungere l’ospedale

A raccontare la tremenda vicenda è l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Iman Mahmoud Laila viveva con la famiglia a Ma’rata, un villaggio a ovest di Afrin, in un sobborgo del governatorato di Aleppo. La piccola era una delle migliaia di sfollati del Ghouta orientale, a est del distretto di Damasco, la capitale siriana. La zona è tristemente diventata famosa per l’attacco chimico di Douma nel 2018, durante gli efferati scontri tra i ribelli siriani e l’esercito di Assad.

Iman si sarebbe ammalata a causa delle severe condizioni metereologiche, per cui il padre ha provato a portarla nel più vicino ospedale ad Afrin, che dista 2 ore a piedi. Purtroppo la bambina è arrivata morta assiderata la mattina dopo, il 13 febbraio.

In Siria continua la strage di civili

La situazione dei civili nel Paese continua ad essere drammatica. Le organizzazioni internazionali riportano le condizioni critiche dei campi che accolgono gli sfollati interni del conflitto, 6,2 milioni in Siria di cui 2,5 milioni sono bambini.

A 9 anni dall’inizio della guerra, gli scontri non si fermano: il Paese è occupato dall’esercito turco nel Nord-Est, dopo l’inizio dell’operazione “Fonte di Pace” lo scorso ottobre. L’esercito del regime siriano appoggiato dalla Russia continua l’offensiva contro i ribelli che hanno tentato di rovesciare Bashar al Assad.

Abbattuto un aereo militare siriano

A Idlib infuria la battaglia per conquistare l’ultimo territorio ribelle, con un’offensiva portata avanti da dicembre. Venerdì mattina un aereo militare è stato abbattuto da un missile nella zona di Urum al-Kubra, nel governatorato di Aleppo, un incidente in cui sono morti i membri dell’equipaggio.

L’offensiva ha causato, come riporta Al Jazeera, la più grande ondata di profughi in 9 anni di guerra, con 800mila persone che tentano di mettersi al riparo dietro i confini turchi.