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Staminali: rigenerato il polmone di un bimbo affetto da una rara malattia

Pubblicato: 14/02/2020 09:50

Il polmone di un bimbo affetto da una rara malattia degenerativa è stato rigenerato con infusione di staminali mesenchimali. Si tratta della prima applicazione in ambito pediatrico al mondo, con protocollo ideato da Gloria Pelizzo, primario di Chirurgia pediatrica dell’ospedale Buzzi di Milano. Il piccolo ora può respirare autonomamente per 20 ora al giorno.

Polmone di un bimbo rigenerato

Il bimbo sottoposto al protocollo ideato dalla dottoressa Pelizzo, primario di Chirurgia Pediatrica del Buzzi di Milano, ha quasi 4 anni ed è affetto da una rara malattia respiratoria degenerativa che ne avrebbe compromesso l’autonomia respiratoria costringendolo a una vita legata a un macchinario.

Tgcom24 ha riportato le dichiarazioni di Gloria Pelizzo a margine della presentazione del progetto del nuovo ospedale pediatrico: “Ha una patologia malformativa polmonare che porta alla degenerazione fibrosa dei polmoni. Attualmente è tracheostomizzato e stomizzato“.

In seguito alla infusione di cellule staminali, il piccolo paziente avrebbe guadagnato l’autonomia respiratoria per 20 ore al giorno, mentre prima dipendeva completamente dal respiratore.

Prima applicazione in ambito pediatrico

Il trattamento con infusione di staminali mesenchimali che avrebbe permesso di rigenerare il polmone del bambino è il primo al mondo in ambito pediatrico.

Ancora in fase sperimentale, è un progetto di medicina rigenerativa e chirurgia sviluppato in collaborazione con l’Università di Milano. Il primario Gloria Pelizzo, riporta ancora Tgcom24, ha spiegato come la terapia sia stata utilizzata per “fermare la degenerazione del polmone provocata dalla malattia, permettendo agli alveoli di crescere ed espandersi in maniera corretta“.

Il bambino, per cui la prima infusione sarebbe stata condotta all’ospedale Di Cristina di Palermo, nel 2019, sarà sottoposto a un secondo ciclo al Buzzi. “Rientra tra le terapie compassionevoli, perché ancora non approvate“, ha aggiunto la dottoressa Pelizzo, e il percorso, secondo il primario, apre a nuove frontiere per il trattamento di malattie respiratorie degenerative, non solo in ambito pediatrico.