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Afghanistan, sparano al suo husky: “Una donna non può avere un cane”

Pubblicato: 15/02/2020 15:56

Sahba Barakzai, un’allenatrice sportiva afgana, si trovava a passeggiare per i boschi, quando hanno ucciso il suo cane. Un uomo che è spuntato improvvisamente dagli alberi ha sparato al petto dell’husky di Sahba. La motivazione di questo assassinio pare sia legata all’idea che una donna non possa avere un cane nella società afgana.

Una passeggiata diventata un incubo

Sahba Barakzai passeggiava per i boschi di Herat, in Afghanistan, insieme alla sua famiglia e al suo husky Aseman, quando improvvisamente un uomo è comparso tra gli alberi e ha sparato brutalmente al cane. Dopo la morte dell’animale sono sopraggiunte altre 4 persone armate, che hanno fatto fuoco ancora 4 volte.

La sorella di Sahba, Setayesh, ha raccontato l’accaduto alla BBC, sottolineando che una volta tolta la vita ad Aseman, il gruppo ha sentenziato che “Una donna non può avere un cane”. Affermazioni forti, che sottolineano un maschilismo radicato nella società afgana e mettono in luce delle problematiche alle quali Sahba ha risposto decidendo di allontanarsi dal suo Paese.

Una semplice passeggiata per far correre il proprio animale domestico all’aria aperta si è tramutata in un incubo. Una volta viste le condizioni dell’husky, Sahba ha provato a prendere il cane tra le braccia e a scappare, ma i malviventi le hanno intimato di lasciare il corpo esanime di Aseman sul posto.

Le attività sportive di Sahba

La sorella di Sahba ha dichiarato che probabilmente il motivo per cui la ragazza è stata presa di mira è la sua carriera. Sahba è infatti stata la prima donna a possedere un suo club sportivo. Da 10 anni la giovane insegna karate ai bambini e, soprattutto, ciclismo alle ragazze.

Questo adoperarsi per la parità dei sessi nel suo Paese, in una società che vede la figura della donna in maniera completamente distante dall’intraprendenza, potrebbe aver attirato attenzione.

Le donne in bicicletta vengono ritenute scandalose e la povera Sahba ha già ricevuto precedenti minacce proprio a causa del suo lavoro. Purtroppo in questa triste vicenda sono usciti sconfitti sia Aseman che la sua giovane padrona, costretta a chiudere definitivamente il suo club sportivo.

In copertina: immagine di repertorio

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2020 15:58