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Massimo Giletti, minacce di morte al conduttore: “Spero ti sparino in bocca”

Pubblicato: 17/02/2020 09:58

Massimo Giletti minacciato di morte in diretta tv a Non è l’Arena, durante la scottante puntata del 16 febbraio scorso in cui ha affrontato un momento critico in studio. “Spero ti sparino in bocca”, ha scritto qualcuno al conduttore, dopo l’allontanamento dell’ex brigatista Etro dallo studio per una frase choc che ha destato sconcerto.

L’ex br Raimondo Etro allontanato

Minacce di morte all’indirizzo di Massimo Giletti: è la notizia che ha fatto irruzione nella rovente puntata di Non è l’Arena del 16 febbraio scorso, a margine dello sconcertante sipario tenuto in studio dall’ex br Raimondo Etro.

Ospite della trasmissione, quest’ultimo ha pronunciato una frase che ha costretto il conduttore ad allontanarlo immediatamente, tra l’indignazione dei presenti: “Meglio mani sporche di sangue piuttosto che di acqua come Ponzio Pilato“.

Daniela Santanché e Luca Telese hanno chiesto il suo allontanamento dopo che Etro non ha accettato di chiedere scusa. Giletti ha reagito immediatamente: “Etro, le pago il taxi di tasca mia ma quella è la porta. Lei questa frase non la dice. Non è accettabile“.

Etro, condannato complessivamente a 26 anni di carcere per il ruolo giocato nel sequestro di Aldo Moro e altri terribili fatti di sangue che hanno macchiato le cronache italiane, è uscito di scena ma, poco dopo la pubblicità, è accaduto qualcosa di sconcertante per Giletti.

Minacce di morte a Massimo Giletti

Ma un’altra parentesi sconcertante si è verificata dopo pochi minuti dall’uscita di scena dell’ex brigatista, come riferito dallo stesso Giletti al pubblico al rientro alla pubblicità.

Sono andato un attimo a parlare dietro le quinte, e devo dire che qualcuno dice ‘Spero che ti sparino in bocca, Giletti’. Può darsi che, facendo scelte di lavoro mie, qualcuno pensi così ma le minacce a me non fanno molta paura. Ne arrivano tutti i giorni, sapete? Quindi anche se questi qui scrivono ‘Spero che lei possa crepare, le spareremo in bocca, fascista di m***a, robe simili, a me non cambia niente“.

Poi l’affondo su quanto dichiarato da Etro poco prima: “Forse Etro in quel momento non era lucido, spero, ma ‘Le mani insanguinate’ è qualcosa che non si può dire qua. Lo dico a te che hai scritto questa cosa: sparami in bocca, vieni, t’aspetto. Non avrai neanche il coraggio. Non mi fate paure, mi intristite. La storia vi ha già condannati“.