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Si taglia con la carta e rischia di morire per i batteri mangia-carne

Pubblicato: 18/02/2020 09:15

Una donna originaria delle Hawaii si è tagliata con la carta e ha rischiato di morire a causa di un’infezione. I fatti risalgono al dicembre del 2017 e hanno condotto a lunghi mesi di sofferenze, ricoveri in ospedale ed interventi, al termine dei quali Heather Harbottle ha trovato la forza per raccontare la sua storia.

I batteri “mangia-carne”

È difficile immaginare che un evento apparentemente così trascurabile possa rivelarsi tanto pericoloso. È ciò che ha pensato la stessa 49enne dopo aver notato un taglietto sul mignolo, provocato probabilmente dalla carta di uno scatolone spostato durante il trasloco. Dopo aver avvertito un malessere generale ed essersi recata al pronto soccorso, i medici le hanno diagnosticato una fascite necrotizzante, una rara forma di infezione causata da un batterio, lo streptococco. Spesso chiamati “mangia-carne”, questi batteri si possono diffondere rapidamente attraverso i tessuti, portando a lesioni cutanee molto gravi, fino alla necrosi. Il pericolo, per la donna, era quello di perdere la mano, che in questi casi può essere amputata, e di vedere l’infezione diffondersi ad altri organi.

L’impresa dei medici

I miei reni cominciavano ad avere problemi. L’infezione si stava già diffondendo al gomito e minacciava di arrivare al cuore”, ha raccontato la donna al Daily Mail. Si può ben dire che i medici abbiano compiuto un’impresa non da poco, salvando non solo la sua mano, ma anche la sua vita. Il trattamento ha previsto l’utilizzo di antibiotici, che sono sembrati sin da subito efficaci, e numerosi interventi, con i quali i tessuti danneggiati venivano periodicamente rimossi. Nel gennaio 2018, un’altra operazione ha consentito di ricostruire parte della mano, trasferendo i tessuti prelevati dal fianco. Sebbene il dolore sia stato insopportabile, la donna è riuscita a superare questo terribile periodo e a tornare dalla sua famiglia. Ora segue le terapie riabilitative per recuperare la piena funzionalità delle dita, ma sa bene quanto sia stato grande il rischio: “Nel lungo periodo sono sempre molto consapevole di ciò che potrebbe accadere per qualcosa apparentemente tanto banale”.