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Solidarietà in fabbrica: operai donano ore di lavoro al collega malato

Pubblicato: 22/02/2020 21:55

Succede a Milano: Domenico, operaio impiegato presso l’azienda Parker di Gessate, riceve un grande regalo dai suoi colleghi. Troppo malato per presentarsi sul luogo di lavoro riesce a ricevere la pensione grazie alla solidarietà dei suoi colleghi.

In malattia da più di 18 mesi

Domenico è un operaio di 66 anni che, gravemente malato, è obbligato a rimanere a casa in malattia da più di 18 mesi. Essendo costretto a casa in malattia da così tanto tempo, infatti, l’operaio rischiava di non accumulare i giorni necessari per il raggiungimento della pensione prevista per gennaio 2021. E in più, non avendo avuto in attivo i 30 giorni lavorativi necessari, c’era il rischio che non ricevesse più la Naspi, la disoccupazione. I colleghi quindi, toccati dalla situazione e vicini al loro compagno di lavoro, hanno deciso di manifestare la loro solidarietà. 

La solidarietà dei colleghi

Per andare incontro a Domenico i 200 circa lavoratori della Parker, azienda produttrice di elettrovalvole, hanno deciso di donare parte delle loro ore di permessi retribuiti. Ciò è stato possibile grazie alla Bos, la Banca delle ore solidale. In determinate e ben documentate situazioni in cui un lavoratore, facente parte delle categorie che hanno deciso di ricorrere alla Banca in questione, non può permettersi di presentarsi sul luogo di lavoro, i colleghi possono decidere volontariamente, a titolo gratuito, di donare parte delle loro ore di permessi retribuiti.

Donati a Domenico 260 giorni lavorativi

Così hanno fatto i colleghi di Domenico che, togliendosi ciò che diritto era loro, sono riusciti a donargli un ammontare di ore pari a 260 giorni lavorativi. In questo modo Domenico non ha perso il suo diritto alla disoccupazione e ha accumulato un numero di ore necessario a non doversi preoccupare della pensione. I suoi colleghi gli hanno donato la possibilità di affrontare la sua malattia con più serenità.

Il caso è arrivato fino alle scrivanie dei dirigenti di Fiom, Cgil e Fim Cisl che, in una nota congiunta, hanno dichiarato: Hanno restituito senso alla parola solidarietà in questi tempi dove troppo spesso a predominare sono l’individualismo e la competizione selvaggia”.