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Cade in acqua da bambino, dopo 40 anni scopre chi gli aveva salvato la vita

Pubblicato: 25/02/2020 15:15

Dopo 40anni Andrea Bona, avvocato originario di Venezia, ha ritrovato il misterioso passante che gli salvò la vita da bambino. L’identità di quell’uomo che, il 31 maggio del 1979, lo trasse in salvo dalle acque di un canale veneziano, era rimasta ignota fino ad oggi. Grazie ad un appello lanciato dalle pagine del quotidiano Il Gazzettino, i due si sono finalmente riuniti e hanno potuto raccontare una storia che rischiava di essere dimenticata.

Una storia a lieto fine

Ero molto piccolo quando accadde l’incidente. Ho qualche immagine e i racconti che mi sono stati fatti”, ricorda l’avvocato. Quel giorno del 1979 Andrea Bona, che non aveva ancora due anni, in un momento di particolare vivacità era sfuggito all’attenzione della babysitter, infilandosi in un varco della balaustra di un ponte e cadendo nel canale: “La babysitter si sentì male, credo fece in tempo ad urlare e poi svenne. Ci fu questa persona che si gettò dal ponte, mi riportò a riva e se ne andò. Questo è quel che mi è stato raccontato”.

Del soccorritore non si seppe più nulla, in un’epoca in cui la mancanza di social e cellulari rendeva le operazioni di ricerca molto più complicate. Dopo tanti anni è così nata l’idea di rintracciarlo, anche se l’esito non era del tutto scontato: “Potrebbe non esserci più, magari ha dei figli che conoscono la storia – aveva detto Bona – Ci terrei davvero a incontrare queste persone. Anche da padre, vorrei ringraziare per quel gesto che mi salvò la vita”.

L’identità del soccorritore

Renato Gardin, oggi 90enne, ex titolare di un hotel veneziano, ha letto l’appello e si è subito riconosciuto in quella storia così lontana nel tempo. Fu proprio lui il misterioso passante che intervenne in pochi secondi, evitando la tragedia: “Ho sentito gridare ‘aiuto, aiuto’ da una voce femminile e mi sono reso conto di cosa stava succedendo – ricorda al Il GazzettinoSono saltato in acqua, c’era mezzo metro, era bassa, mi arrivava alle ginocchia. Il bambino l’ho preso dall’acqua, non dava più segni di vita. L’ho appoggiato sull’ultimo gradino della riva e sono corso dai vigili del fuoco lì vicino”.

Dopo aver allertato i soccorsi ed essersi andato a cambiare i vestiti bagnati, era poi ritornato sul posto, ma senza trovare più nessuno. Da allora sono passati oltre 40 anni, un periodo che ha reso questo incontro ancora più significativo: “Vorrei passare una giornata assieme – ha concluso Andrea Bona – Sembrava una ricerca disperata ma che invece si è conclusa bene”.