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Transessuale uccisa, forti proteste dalle associazioni LGBTQ

Pubblicato: 28/02/2020 11:58

Dall’isola caraibica di Puerto Rico arriva la notizia della morte di una transessuale, resa ancora più triste dal sospetto che sia stata uccisa proprio per il suo gender. Poche ore prima della morte, era stata denunciata per aver usato il bagno delle donne in un McDonald’s. Secondo le ricostruzioni, i due fatti potrebbero essere collegati. Nel frattempo, a Puerto Rico si leva alta la voce di protesta delle comunità LGBT e del governo.

Postato online il video dei presunti assassini

All’anagrafe era registrata come Neulisa Luciano Ruiz, ma per tutti era Alexa. Questo è anche il grido lanciato attraverso un hashtag, #SeLlamabaAlexa, volto proprio a dare il giusto contesto alla sua morte. Secondo le fonti internazionali, Alexa è stata uccisa lunedì mattina a Toa Baja, a Puerto Rico.
Si apprende inoltre che le autorità starebbero indagando sul suo omicidio anche grazie ad un video pubblicato online proprio dai presunti assassini. Nello stesso, degli uomini prenderebbero in giro la transessuale. Ad un certo punto, si sentirebbe la frase “Puoi scommetterci che gli sparo“, seguito quindi dagli effetti colpi di una pistola (lo riporta NBC News).

Gli assassini sarebbero 4 teenager

Il video sarebbe poi stato rimosso, ma fonti locali si rende noto che la polizia avrebbe ricevuto una soffiata. Dietro la morte di Alexa, ci sarebbero 4 teenager. La stessa fonte, Telemundo Puerto Rico, fa sapere che la polizia non avrebbe ancora rintracciato nessun parte della transessuale, che sarebbe stata una senzatetto secondo quanto si apprende da altre fonti.

Poche ore prima una denuncia per “il bagno sbagliato”

La notizia viene correlata da un forte sospetto, ossia che l’omicidio di Alexa sia stato provocato anche da quanto accadutole qualche ora prima. Sembra infatti qualcuno abbia denunciato Alexa di aver usato il bagno delle donne, mentre si trovava in un McDonald’s. Alcune foto della polizia che interroga la transessuale sono finite online e secondo le fonti è questo ciò che l’avrebbe fatta seguire e quindi uccidere. La diretta correlazione tra i 2 episodi, tuttavia, non è stata provata, ma la vicinanza (sarebbero passate solo 9 ore tra la denuncia e l’omicidio) getta ombre sull’intera questione.

La protesta delle associazioni LGBTQ

La sua morte, tuttavia, ha scatenato una forte protesta in tutta Puerto Rico. L’attivista LGBTQ Pedro Julio Serrano ha parlato apertamente di crimine d’odio motivato da intolleranza, e ha spinto le autorità a considerarlo come un caso di transfobia. Lo stesso sottolinea come Alexa sia stata stalkerata e perseguitata prima della sua morte. Sulla stessa linea anche la sindaca della capitale San Juan, Carmen Yulìn Cruz, che da twitter condivide il “dolore di Pedro Julio e di tutti coloro che comprendono che le vite dei nostri cittadini trans valgono come le altre“.

Sul caso, riporta la NBC si è espressa anche la governatrice Wanda Vásquez: “Tutto porta a dire che è un crimine d’odio ed è così che verrà trattato“. Intanto spopola l’hashtag #SeLlamabaAlexa, in memoria e difesa della transessuale uccisa.