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Accuse di sfruttamento minorile a Nespresso: interviene George Clooney

Pubblicato: 29/02/2020 18:25

Nespresso e Starbucks utilizzerebbero il caffè proveniente da alcune piantagioni del Guatemala in cui si farebbe ricorso al lavoro minorile. Sono le rivelazioni di un’investigazione condotta dall’emittente televisiva britannica Channel 4, secondo cui i due colossi del caffè non starebbero mantenendo le promesse fatte in campo etico, in relazione all’origine dei loro prodotti. Sull’argomento è intervenuto anche George Clooney, da anni testimonial del marchio Nespresso.

Sorpreso e rattristato dalla storia

Essendo cresciuto e avendo lavorando in una fattoria che produceva tabacco da quando avevo 12 anni, sono estremamente consapevole delle complesse questioni riguardanti l’agricoltura e il lavoro minorile”, ha detto Clooney in una nota rilasciata al quotidiano The Guardian.

L’attore è entrato a far parte, nel 2013, del Comitato consultivo per la sostenibilità di Nespresso, l’organo che si occupa di mettere a punto strategie per uno sviluppo sostenibile dell’industria del caffè. Logico quindi che l’inchiesta abbia creato qualche imbarazzo, testimoniando il lavoro a cui sarebbero costretti i bambini in sei piantagioni del Guatemala.

Frame dello spot Nespresso con George Clooney
Frame dello spot Nespresso con George Clooney

Clooney sottolinea i risultati comunque positivi raggiunti a favore degli agricoltori del settore e si dice sorpreso e rattristato dalla storia: “Chiaramente questo comitato e questa compagnia hanno ancora del lavoro da fare. E quel lavoro sarà fatto”.

La reazione di Nespresso

Il commento della Nespresso non si è fatto attendere. In un comunicato stampa, la società del gruppo Nestlé dichiara di avere tolleranza zero per il lavoro minorile: “È inaccettabile. Laddove si afferma che i nostri elevati standard non sono soddisfatti, agiremo immediatamente – si legge sul sito dell’azienda – Innanzitutto, abbiamo immediatamente interrotto gli acquisti di caffè da tutte le aziende agricole della regione e non li riprenderemo fino a quando non saremo in grado di indagare e di essere certi che il lavoro non veda coinvolti i minori”.

Viene poi ribadito l’impegno negli ultimi anni per arrivare ad un trattamento equo dei lavoratori delle piantagioni, comprese attività educative e controlli sul territorio: “Stiamo compiendo sforzi significativi per affrontare il problema del lavoro minorile e per proteggere i bambini nelle comunità di coltivatori di caffè con cui collaboriamo”.

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Ultimo Aggiornamento: 29/02/2020 18:27

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