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Pericolo iperinflazione: Banche Centrali vs Criptovalute

Pubblicato: 08/03/2020 11:14

Con le continue immissioni di enormi masse di liquidità da parte delle banche centrali, crescono esponenzialmente i rischi connessi a una monetizzazione del debito: iperinflazione, creditori in fuga, erosione del risparmio privato, fallimenti ed esplosione della disoccupazione sono scenari drammatici che spaventano tutti gli osservatori.

Il pericolo primario è che la stampante monetaria in mano alle banche centrali sfugga di mano e l’intera economia mondiale cada in una situazione di iperinflazione. Infatti, quando un’autorità, sia essa pubblica o privata, ha il potere di emettere moneta, difficilmente è in grado di autolimitarsi poiché l’apprezzamento del valore di ogni singola unità monetaria costituirà sempre un enorme incentivo ad aumentarne l’offerta.

Inoltre l’esplosione del debito, sia pubblico che privato, deve essere continuamente sostenuta e l’intera politica monetaria rischia di entrare in un drammatico circolo vizioso, impossibile da interrompere a meno di drammatici contraccolpi all’intero tessuto economico e sociale mondiale.

L’ideale: una quantità fissa di moneta

Teoricamente la forma di denaro ideale sarebbe quella caratterizzata da una sua quantità fissa, invariabile e impossibile da incrementare; questo tipo di politica monetaria garantirebbe una grande spinta verso il risparmio, gli investimenti e la produttività.

Ecco che in uno scenario simile l’unico modo lecito per acquisire ulteriore ricchezza sarebbe quello di produrre qualcosa che abbia valore per gli altri, in modo da poterlo vendere in cambio di denaro. In tali condizioni, l’incentivo economico offerto dalla scarsità di moneta spingerebbe gli individui a lavorare e a produrre di più con un conseguente incremento del benessere collettivo, dell’accumulo di capitale e della produttività generale.

moneta euro in mano
moneta 1 euro in mano (immagine di repertorio)

I rischi degli interventi delle Banche centrali

Considerato che nessuno può aumentarne la quantità, una tale forma di denaro funzionerebbe perfettamente anche come riserva di valore: la ricchezza rappresentata dal possedere la moneta, infatti, non avrebbe modo di svalutarsi nel tempo e ciò incentiverebbe le persone a risparmiare e a investire maggiormente.

salvadanaio rotto con monete
salvadanaio con monete (immagine di repertorio)

Tuttavia, la missione principale delle banche centrali è quella di garantire la stabilità dei prezzi e più o meno direttamente anche quella di sostenere gli indici dei mercati azionari e obbligazionari; questo spinge gli istituti centrali a manipolare continuamente l’offerta di denaro attraverso i vari strumenti di cui dispongono, inondando così il sistema con una liquidità straordinaria.

Cosa ci insegna la storia?

Nondimeno, sarebbe possibile proporre numerosi esempi di situazioni nelle quali ogni tentativo di gestire la massa monetaria in modo centralizzato si è conclusa poi con un disastro economico o quantomeno con un’erosione lenta e costante dei risparmi privati.

carta igienica
carta igienica (immagine di repertorio)

Tanti sono i casi di iperinflazione, molti tra loro anche recenti, che hanno causato danni drammatici al tessuto economico e sociale di molti Stati. Fra gli altri, a solo titolo esemplificativo, possiamo ricordare la Germania del primo dopo guerra, l’Ungheria nell’anno 1945, l’Argentina nel 1990 o la Jugoslavia nel 1992, fino ai più recenti Zimbabwe 2008, Nord Corea 2009 ed il Venezuela dei giorni nostri.

La politica monetaria del Bitcoin

Al contrario dello scenario sopra descritto, il Bitcoin rifugge questa politica monetaria e propone un panorama diametralmente opposto. Difatti, fra le innovazioni principali di questo sistema monetario che lo differenziano dalle valute avente corso legale, vi è proprio la sua politica di emissione.

monete bitcoin
monete bitcoin (immagine di repertorio)

Il suo tasso di offerta è predeterminato e fisso e il numero totale di Bitcoin è stabilito in 21 milioni. Una nuova quantità di Bitcoin viene emessa in media ogni 10 minuti e tale quantità si dimezza, approssimativamente, ogni quattro anni.

A partire dall’anno 2009 sono stati emessi 50 Bitcoin ogni 10 minuti e attualmente vengono emessi circa 12,5 Bitcoin ogni 10 minuti. A conti fatti, si può stimare come la quantità totale di Bitcoin prevista verrà raggiunta nell’anno 2140, dopodiché nessun altro nuovo Bitcoin potrà essere più creato.

Crisi di liquidità?

Quanto appena espresso, tuttavia, potrebbe far sorgere il dubbio circa un possibile scenario di crisi di liquidità. In realtà, se ci riflettiamo bene, possiamo concordare sul fatto che qualsiasi quantità di denaro presente in circolazione possa essere di per sé già sufficiente al funzionamento di ogni economia, pure a prescindere dalla sua dimensione; in effetti, affinché la moneta possa svolgere il suo ruolo non è importante tanto la relativa quantità emessa, quanto il suo potere d’acquisto.

bitcoin
bitcoin (immagine di repertorio)

L’essenziale è che la moneta sia facilmente divisibile o accumulabile, così da permettere ogni tipo di transazione. In sintesi, qualsiasi quantità del bene monetario è comunque adeguata a soddisfare le funzioni proprie del denaro purché sufficientemente suddivisibile in sotto unità.

Bitcoin: denaro digitale facilmente divisibile

A proposito di questo, il Bitcoin è una valuta nativa digitale e quindi facilmente divisibile in sotto unità, fino a otto cifre decimali. La sua unità più piccola corrisponde a 0,00000001 Bitcoin ed è denominata satoshi, dal nome del suo inventore.

moneta bitcoin
moneta bitcoin (immagine di repertorio)

A ciò si aggiunga che tale politica è sostanzialmente fissa, poiché le regole principali che disciplinano il sistema Bitcoin non sono in alcun modo modificabili. La struttura di base è stata concepita in modo da renderla molto resistente ai tentativi di modifica dei singoli, tanto da poter affermare che esistono solo due modi per utilizzare il sistema Bitcoin: usarlo così com’è oppure non utilizzarlo affatto.

La resilienza del codice Bitcoin

Effettivamente, ad oggi, sono state apportate solo modifiche minori e del tutto marginali al sistema Bitcoin e ogni tentativo di alterarne l’equilibrio si è concluso sempre con clamorosi fallimenti o tutt’al più con la creazione di monete nuove e diverse. In questo caso si parla di hard fork e ne è un esempio la criptovaluta nata nel 2017 e denominata Bitcoin Cash.

bitcoin codice
bitcoin codice (immagine di repertorio)

Quando nell’anno 2012 si verificò il primo dimezzamento della quantità di moneta emessa ogni 10 minuti e si passò da 50 a 25 Bitcoin, alcuni utenti della rete cercarono di ribellarsi alla nuova regola e continuarono a prevedere l’emissione di 50 Bitcoin.

Tuttavia la maggioranza degli altri utenti rifiutò questa forzatura e costrinse i ribelli a tornare sui propri passi, non riconoscendo le loro transazioni e quindi estromettendoli dal sistema. Questo episodio dimostra la marcata resilienza della struttura del Bitcoin e conferma quanto le regole primarie che ne controllano la politica del tasso di emissione e il suo funzionamento siano fondamentalmente impossibili da modificare.

Bitcoin: alta volatilità

In buona sostanza e al contrario di ogni altro strumento monetario, il Bitcoin è caratterizzato da una politica di inflazione trasparente, predeterminata e immutabile. Tali caratteristiche rendono il Bitcoin un’ottima forma di denaro che però è da considerarsi ancora immatura data la sua alta volatilità che ne limita fortemente l’utilizzo, se confrontato con le valute aventi corso legale. Chiunque segua giornalmente l’andamento del prezzo di Bitcoin avrà vissuto più volte la medesima sensazione di un giro sulle montagne russe.

montagne russe
montagne russe (immagine di repertorio)

Oltre il Bitcoin: le altre criptovalute

E le altre criptomonete? Può essere interessante notare che non tutte le criptovalute esistenti seguono le medesime regole di inflazione monetaria del Bitcoin. Ad esempio, e solo per citarne alcune fra le più utilizzate, la criptovaluta Ethereum che è anche la seconda per market cap dopo Bitcoin, non prevede un limite massimo di monete circolanti.

monete criptovalute
monete criptovalute (immagine di repertorio)

Ripple considera, invece, un’emissione massima di 100.000.000.000 di monete. Bitcoin Cash e Z-Cash prevedono il medesimo limite del Bitcoin con 21.000.000 di monete e Litecoin prevede una quantità massima di 84.000.000 di monete. Altre criptovalute come Eos o Stellar non prevedono una quantità di emissione massima. Cardano prevede un limite massimo di 45.000.000.000 di monete.

Ecco come il panorama delle alternative possibili si amplifica e gli strumenti a disposizione lasciano intravedere ampi margini di scelta per l’utente.

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2020 18:32