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Il mostro delle Ardenne confessa l’omicidio di un’altra bambina

Pubblicato: 21/03/2020 13:11

Ammetto che ci sia un essere umano che non è più vivo a causa mia”: sono queste le parole che Michel Fourniret, serial killer francese già condannato all’ergastolo per molteplici delitti, avrebbe pronunciato davanti al giudice a inizio marzo, confessando di fatto l’omicidio della piccola Estelle Mouzin, scomparsa nel 2003 a soli 9 anni. Le dichiarazioni, riportate da Le Figaro, farebbero finalmente luce su questo efferato caso di cronaca, su cui a lungo si è dibattuto.

17 anni di bugie

Per molti anni Michel Fourniret si è rifugiato dietro ad un alibi apparentemente difficile da scalfire. L’uomo ha sempre sostenuto di non aver potuto compiere l’omicidio, in quanto, in quel giorno del 2003, si sarebbe trovato nella sua abitazione in Belgio, a centinaia di chilometri di distanza dal piccolo paese francese in cui Estelle Mouzin andava a scuola.

L’esistenza di una telefonata, effettuata proprio dalla sua abitazione nei momenti della sparizione della bambina, sembrava testimoniare l’effettiva veridicità delle sue affermazioni. Il colpo di scena è arrivato lo scorso novembre, quando la moglie, Monique Olivier ha infine ammesso che a fare quella chiamata, in realtà, era stata lei, seguendo una precisa richiesta del marito.

Autore di altri 7 omicidi

Noto come “il mostro delle Ardenne”, Michel Fourniret, 78 anni, sta attualmente scontando l’ergastolo per aver ucciso altre 7 ragazze, tra il 1987 e il 2001. La stessa moglie, da cui ha divorziato nel 2010, è stata condannata all’ergastolo per essersi resa complice dei crimini, senza poi fare nulla nel corso degli anni per renderli noti alle forze di polizia.

A questa lunga lista si andrebbe così ad aggiungere anche il nome di Estelle Mouzin, ma il padre della bambina, Éric, si è mostrato cauto in merito alla questione: “Non voglio dare alcun credito alle parole di Michel Fourniret. Per me la sua confessione è priva di rilevanza, fino a quando non avremo le prove”, ha dichiarato a Le Figaro. Vista la personalità decisamente imprevedibile dell’assassino, le prove potrebbero arrivare solo qualora riuscisse a rivelare l’esatta ubicazione del corpo della bambina, una possibilità che dovrà essere verificata nei prossimi giorni.