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Coronavirus, Pd propone tassa per i redditi più alti contro la povertà

Pubblicato: 10/04/2020 14:46

Proposta del Pd per un “contributo di solidarietà” a carico dei redditi più alti, volto a fronteggiare l’aumento della povertà innescato dall’emergenza Coronavirus: è la notizia che trapela in questi minuti e che riguarderebbe l’ipotesi di un’imposta spiegata dai dem Graziano Delrio e Fabio Melilli.

“Contributo di solidarietà” a carico dei redditi oltre 80mila euro

La proposta di un “contributo di solidarietà” a carico dei redditi più alti, contro la povertà determinata dall’attuale emergenza Covid-19, arriverebbe dal “gruppo del Pd della Camera, in piena sintonia con il partito“.

Lo si legge nel passaggio della nota, riportato dall’Ansa, con cui i dem Graziano Delrio e Fabio Melilli avrebbero spiegato il contenuto della proposta. Il contributo così descritto sarebbe una somma che, per il 2020 e 2021, “dovranno versare i cittadini con redditi superiori a 80mila euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia“.

Atteso un gettito di 1,3 miliardi annui

Secondo lo scenario appena emerso, la somma versata sarebbe deducibile e oscillerebbe in uno spettro che partirebbe da alcune centinaia di euro fino “a decine di migliaia per redditi superiori al milione“.

Da questo “contributo di solidarietà”, riporta ancora l’agenzia di stampa, si attenderebbe un gettito di 1,3 miliardi annui. Dovrebbe quindi versare tale imposta chi guadagna oltre 80mila euro e il contributo dovrebbe andare alle fasce più povere della popolazione, almeno stando a quanto emerso finora su quella che, secondo La Stampa, sarebbe una misura prossima a confluire in un emendamento a firma degli stessi Delrio e Melilli.

TgCom24 riporta un altro passaggio della nota: “La crisi economica, determinata dalla pandemia, ha fatto emergere e accentuato situazioni di povertà. Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini (…). Un grande e solidale paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa“.