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Pisa, Claudia è scomparsa da 17 giorni. “Era terrorizzata dal Coronavirus”

Pubblicato: 11/04/2020 12:58

Claudia Meini, 40 anni, è scomparsa da ben 17 giorni. La famiglia ha fatto sapere che Claudia aveva il terrore del Coronavirus. Il segreto della sua sparizione potrebbe essere racchiuso nel suo cellulare, lasciato a casa dei genitori prima di uscire in pigiama e ciabatte, sul quale indagano gli investigatori a Cascina, nella provincia di Pisa. Mentre le ricerche proseguono, preoccupano alcune analogie con il caso di Roberta Ragusa.

Si indaga sul suo cellulare

La Nazione scrive che probabilmente il segreto sulla scomparsa di Claudia Meini potrebbe essere all’interno del suo smartphone. La 40enne è scomparsa il 23 marzo dalla casa dei genitori, dopo essere uscita in pigiama e ciabatte. Secondo gli inquirenti, le ultime telefonate e il tono delle conversazioni di Claudia Meini potrebbe essere la pista giusta da seguire per il suo ritrovamento. I carabinieri, coordinati dal pm Fabio Pelosi, stanno vagliando i messaggi e le conversazioni della donna, terrorizzata dall’emergenza Coronavirus. Nelle ultime settimane, Claudia Meini era letteralmente tormentata dalle paure di contrarre il virus e dall’ansia che la situazione di lockdown ha generato. La 40enne avrebbe smesso di prendere le medicine che utilizzava per combattere i suoi stati d’ansia, nonostante l’aumento dello stress dovuto alle misure restrittive.

La speranza della madre e del compagno

Due giorni prima della scomparsa, i carabinieri l’avevano ritrovata a vagare per le vie di Pisa in stato confusionale. Amici e parenti affermano che Claudia Meini non avrebbe mai abbandonato il figlio di sua spontanea volontà. Il suo compagno, Andrea Marcacci, ha lanciato diversi appelli in questi 17 giorni per ritrovare Claudia. I suoi post sui social network hanno avuto migliaia e migliaia di condivisioni. Secondo Marcacci, scrive La Nazione, “Claudia non avrebbe mai fatto un gesto folle“. Identica la posizione della madre, Graziella Giani, che spera nel ritrovamento della figlia e annuncia: “Claudia era turbata dal virus, non poteva vedere il figlio se non su Skype e le pesava molto. Ma non si era mai allontanata senza farsi sentire. È legatissima al bambino, e noi continuiamo a credere che possiamo riabbracciarla”.

Le ricerche nel fiume son risultate negative

Successivamente, in merito al lavoro degli investigatori, ha aggiunto: “Non è nel fiume, un cadavere non è stato trovato. Tutto questo ci aiuta a sperare, non solo che sia viva, ma che non si sia allontanata troppo. Sono giorni, questi, in cui è difficile anche allontanarsi e non essere visti. Purtroppo, tutto è successo di notte, se fosse successo in pieno giorno in qualche modo sarebbe stata fermata subito“. Al momento gli investigatori non escludono nessuna ipotesi: sia un allontanamento solitario, sia che si sia imbattuta in qualche malintenzionato. Le ricerche proseguono.