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Scelte di portafogli e COVID-19

Pubblicato: 19/04/2020 09:51

Come in ogni sopraggiunto scenario economico di crisi, anche in occasione della pandemia da COVID-19 arrivano gli interrogativi dei risparmiatori su come salvaguardare i propri risparmi.  Tra notizie nefaste sulle condizioni di salute della popolazione globale e di riflesso delle rispettive economie, prontamente scontate dai valori delle Borse mondiali, ed annunci più o meno roboanti di interventi straordinari da parte delle istituzioni governative e monetarie, è facile trovarsi disorientati su come ribilanciare il proprio portafogli.

Di seguito alcune idee su come allocare i propri risparmi in termini di esposizione settoriale e geografica

Safe heavens, ovvero: le migliori speranze di non perdere (o perdere il meno possibile…)

Inutile dirlo, negli investimenti vale la stessa regola della tradizione calcistica italiana: prima non prenderle poi darle. Urge dunque una soluzione di investimento che è possibile definire “sicura”.
Dunque, cosa meglio dei classici Treasuries del Governo USA? L’ampia disponibilità di liquidità garantita dalle recenti decisioni da parte dei vertici della Federal Reserve unita alla politica fiscale ultra-espansiva varata dall’amministrazione Trump (è utile ricordare che l’anno corrente è anno di elezioni presidenziali…) e alla canonica famelicità del sistema finanziario internazionale di liquidità denominata nella valuta a stelle e strisce offrono discrete garanzie riguardo alla sicurezza di questo tipo di investimenti.

dollaro-banconota
dollaro-banconota fonte: pixabay

Investimenti che seppure a tassi d’interesse negativi allo stato attuale, interpretabili come un premio assicurativo contro perdite di valore ben più consistenti che si avrebbero investendo in altri asset.

I classici settori difensivi…

Chiaro che i Treasuries e in generale i titoli governativi sono asset difensivi e quindi non in grado di produrre rendimenti elevati o addirittura di produrre rendimenti negativi. Rifacendosi al paragone calcistico prima citato, dopo aver pensato a come evitare di prenderle è possibile pensare a come darle. Inutile dirlo che provare a darle comporta dei rischi maggiori; è dunque indispensabile indirizzarsi verso l’azionario. In particolare, i settori cosiddetti “anticiclici”, cioè che in tempi di crisi possono verosimilmente offrire ritorni maggiori rispetto ad altri settori, detti “ciclici”, giocano un ruolo fondamentale, soprattutto nel breve-medio periodo.

settori economici
settori economici fonte: pixabay

Quando si parla di settori anticiclici è impossibile prescindere dai più tradizionali: Food & Beverage, Consumer Staples e Pharma/Biotech; non è difficile capire perché la domanda in questi settori possa essere considerata meno sensibile a shock macroeconomici: tutti corrispondono alla produzione di generi di prima necessità per la sopravvivenza.

Un altro grande classico rimane l’oro e i titoli azionari di aziende che si occupano della sua estrazione: tuttavia, a differenza dei settori prima citati, sono più esposti a rischi al ribasso nel momento in cui – si spera – la situazione economica generale torni sulla strada della crescita.

…ed i “nuovi” settori difensivi

Il progresso scientifico e tecnologico ha migliorato nel corso del tempo le condizioni di vita materiali di centinaia di milioni di persone nel mondo, portando con sé nuovi strumenti ormai considerati “indispensabili” per la società moderna.
Su tutti troviamo senz’altro le tecnologie hardware e software necessarie alla comunicazione a distanza, nonché quelle legate alla difesa da attacchi informatici.

nuovi settori economici
nuovi settori economici fonte: pixabay

È pertanto lecito allargare la lista dei settori anticiclici a nuovi settori relativamente recenti, soprattutto in tempi in cui gli individui sono forzati a rimanere in casa e lavorare e/o studiare a distanza. Via libera dunque ai settori IT, eCommerce, Automation e Cybersecurity.

I settori ciclici: una scommessa sul ritorno alla (quasi) normalità

I prezzi di mercato depressi da un lato e le politiche monetarie e fiscali ultra-accomodanti dall’altro potrebbero far gola all’investitore più propenso al rischio anche verso l’investimento in settori “ciclici”.
In particolare, si può optare quelli più duramente colpiti dalla crisi a causa del lockdown, come i settori afferenti al trasporto, all’automotive, all’energia e alle strutture ricettive. L’opportunità scaturisce dalla possibilità di comprare a prezzi particolarmente depressi società che nelle condizioni pre-pandemia godrebbero di buona redditività e solidità patrimoniale, scommettendo pertanto su di un ritorno dell’economia mondiale, seppur graduale e con tutte le cautele necessarie, a quelle condizioni.

ragazza che guarda voli in aeroporto
ragazza che guarda voli in aeroporto fonte: pixabay

Da tenere d’occhio anche il settore banking, anch’esso colpito duramente a causa dell’esposizione creditizia verso economie praticamente paralizzate ma anche importante sistema di trasmissione delle politiche economiche espansive messe in atto dai policy makers.

L’esposizione geografica

Come nel caso della crisi finanziaria del 2008 prima e quella conseguente dei debiti sovrani del 2011-2012. Anche in questo caso l’eccessiva frammentazione politica dell’Unione Europea e in particolare dell’Eurozona non favoriranno decisioni rapide e di portata abbastanza significativa da infondere una fiducia adeguata agli investitori internazionali.

mercati mondiali su giornale
mercati mondiali su giornale fonte: pixabay

Situazione esattamente speculare rispetto a quella di oltreoceano, oltre al fatto che siamo all’ultimo anno di mandato presidenziale di Trump, quindi con tutti gli incentivi annessi a trovare una soluzione rapida e convincente. I Paesi emergenti, pagando la stretta dipendenza dal prezzo delle materie prime, la cui domanda è legata a doppio filo con la domanda dei maggiori Paesi importatori, si configurano come esposizioni fortemente cicliche. Ne consegue che un’esposizione maggiore verso i mercati USA potrebbe garantire maggiori garanzie in termini di profilo di rischio.

Tuttavia, anche in questo contesto valgono le considerazioni fatte per quanto riguarda l’esposizione verso i settori ciclici, quindi anche l’Eurozona e soprattutto i Paesi emergenti: i prezzi attuali depressi più di quanto succeda nel mercato USA potrebbero garantire ottimi ritorni nel medio-lungo periodo.

Conclusioni

La logica di diversificazione del portafoglio deve rimanere il principio cardine dell’investitore: il giusto mix delle asset class può garantire rendimenti interessanti per ciascun profilo di rendimento-rischio desiderato.

pc e analisi grafica
pc e analisi grafica fonte: pixabay

Prima in quello che si spera essere il breve-medio periodo – economia nello scenario COVID-19 – poi in quello che si spera sia essere il lungo periodo – economia nello scenario di recupero post-COVID-19, anche attraverso opportuni ribilanciamenti delle esposizioni dai settori anticiclici ai settori ciclici quando la transizione tra i due scenari – si spera – avverrà.