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Milano, uccisa con un colpo di fucile dal compagno: lo strazio dei colleghi

Pubblicato: 20/04/2020 14:30

Sono ore di indagini e ricostruzioni sulla morte di Alessandra Cità, 47enne uccisa con un colpo di fucile dal compagno che, secondo quanto ricostruito, avrebbe deciso di lasciare. Dolore e sgomento per il dramma che si è consumato ad Albignano, frazione del comune di Truccazzano, nel Milanese, nella notte tra il 18 e 19 aprile scorsi: l’addio straziante dei colleghi della donna su Facebook.

Il dolore dei colleghi di Alessandra Cità

La notizia della morte della 47enne Alessandra Cità si è imposta alle cronache come la storia di un ennesimo femminicidio, consumato tra le mura di un appartamento temporaneamente condiviso con il compagno ad Albignano, frazione del comune di Truccazzano (Milano).

A ucciderla, con un colpo di fucile alla testa, sarebbe stato proprio l’uomo con cui, per circa 9 anni, avrebbe avuto una relazione a distanza e che, nonostante la decisione di lasciarlo, ultimamente avrebbe ospitato in casa.

La vittima lavorava come tranviera in Atm nel capoluogo lombardo, e i colleghi hanno affidato ai social il loro struggente addio, pubblicato poche ore fa sulla pagina Facebook “Tranvieri di Milano”: “Come sapete dalle notizie, è stata strappata dalla vita terrena la tranviera Alessandra Cità. Un fiore di donna, leale con chiunque, sempre un sorriso nella sua pazienza e bontà d’animo e di cuore. Che le si aprano tutte le porte in cielo, non meritava questo“.

Post di Tranvieri di Milano su Facebook per la morte di Alessandra Cità
Post di Tranvieri di Milano su Facebook per la morte di Alessandra Cità – Fonte: Facebook/Tranvieri di Milano

Il compagno reo confesso

Il movente del delitto, di cui è reo confesso il compagno della donna, Antonio Vena (47 anni), secondo quanto riportato dall’Ansa sarebbe da ascrivere al fatto che l’uomo non avrebbe accettato la fine della relazione.

La vittima avrebbe deciso di lasciarlo dopo circa 9 anni e, al culmine di un presunto litigio maturato all’interno dell’abitazione di lei, lui avrebbe aperto il fuoco. Un solo colpo di fucile a pompa calibro 12, riportano le cronache locali, esploso intono alle 2 per spezzare per sempre la vita della donna.

Sarebbe stato lo stesso Vena a presentarsi presso la caserma dei Carabinieri di Cassano d’Adda per confessare l’orrore compiuto. I militari avrebbero ritrovato il corpo della 47enne riverso sul letto, e la presunta arma del delitto sarebbe stata rinvenuta in casa.