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Coronavirus, per l’Istat il debito pubblico sarà il peggiore dalla Grande Guerra

Pubblicato: 28/04/2020 23:16

L’Italia sta per entrare nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Per Conte, il Governo e il comitato scientifico sarà quella della convivenza con il virus e quella in cui si spera di arrestare l’emorragia di contagi e morti. Nel nostro Paese, oramai, sono due mesi che muoiono centinaia di persone al giorno. Oltre all’emergenza sanitaria, però, bisognerà fare i conti con una pesantissima conseguenza economica: a certificarlo è l’Istat.

I dati dell’Istat sul debito pubblico

Il direttore del dipartimento per la produzione statistica dell’Istat Roberto Monducci è intervenuto in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. In queste aule si sta cercando di capire, prevedere e arginare la pesante crisi economica che aspetta l’Italia, così come gran parte del mondo. Oltre ai vari decreti Cura Italia e Liquidità, infatti, si prospetta un grave bilancio per il futuro.

Come riportato da numerose fonti, Monducci avrebbe riferito sul futuro rapporto tra debito e PIL. Il debito pubblico misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di stati membri della Uem – ha dichiaratopasserebbe in rapporto al Pil dal 134,8% registrato nel 2019 al 155,7% nel 2020 per poi ridursi al 152,7% nel 2021“. Un dato, questo, che è prima d’ora è stato registrato “a partire dall’Unità d’Italia, solo negli anni immediatamente successivi alla fine della Grande Guerra“.

Possibile un netto calo delle nascite

Un altro dato interessante riportato dall’Istat è quello relativo alle future nuove nascite. Stando a quanto riportato da La Stampa, prima della pandemia l’Istituto prevedeva 428.000 nascite nel 2020 (dato già inferiore a quello del 2019). Ora, invece, le previsioni sono calate e la forbice va da 396.000 a 426.000 nuovi bambini, con buona pace della curva demografica e il ringiovanimento dell’Italia.