Vai al contenuto

Bambino Gesù, straordinario intervento in utero su un feto di sole 28 settimane

Pubblicato: 29/04/2020 19:54

È stata salvata una piccola vita, all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Una vita di appena 28 settimane, ancora al sicuro nell’utero della sua mamma eppure già affetto da una patologia rara, l’ernia diaframmatica congenita. Il 17 aprile un’equipe di specialisti provenienti da tre centri ospedalieri ha eseguito un’operazione delicata e complessa: un intervento in utero, per posizionare nella trachea del feto un palloncino e consentire così lo sviluppo dei suoi polmoni.  È il primo intervento in fetoscopia eseguito nell’ospedale romano, che ancora una volta si dimostra un centro di eccellenza. Pochi mesi fa, in questa stessa struttura, venne impiantato un bronco stampato in 3D su un bambino di 5 anni.

L’ernia diaframmatica: cosa comporta?

L’ernia diaframmatica congenita, come spiegato nella nota dell’ospedale, è una patologia rara, che colpisce tra i 150 e i 180 bambini l’anno in Italia. Consiste in un difetto nel diaframma, il muscolo posto tra torace e addome: accade così che stomaco, intestino, milza e fegato risalgano in modo anomale nella cavità toracica. In questo modo sottraggono prezioso spazio ai polmoni che, compressi, restano sottosviluppati: si parla di ipoplasia polmonare. L’ernia diaframmatica può assumere diversi gradi di severità, ma nei casi più rari il rischio di mortalità supera il 90%.

L’intervento in utero

Nei feti interessati da forme gravi di ernia diaframmatica è fondamentale intervenire ancora prima della nascita, praticando un intervento in utero. Sono pochissimi i centri ospedalieri che effettuano questa procedura, che comporta dei rischi: nel 25-30% dei casi si rompono le membrane uterine o la paziente partorisce prematuramente. Nei casi di successo però si ha un beneficio sulla sopravvivenza dei neonati affetti da ernia diaframmatica. Quella che vi stiamo raccontando, fortunatamente, è la storia di un successo.

Un palloncino nella trachea per lo sviluppo dei polmoni

Ginecologi, chirurghi feto-natali, infermieri specializzati dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, del Policlinico di Milano e del San Pietro-Fatebenefratelli di Roma si sono coordinati per il delicato intervento in fetoscopia. La procedura endoscopica mininvasiva in utero è durata appena 45 minuti. Una volta somministrata l’anestesia locale alla madre e sedato il feto con una puntura sulla coscia, il team ha inserito un fetoscopio nell’addome della gestante. Questo strumento è una sonda molto sottile, dotata di una piccola telecamera che con precisione millimetrica è stata introdotta nella bocca del feto. Dopo aver calato la sonda nella trachea, qui è stato posizionato e gonfiato un minuscolo palloncino.

Cosa succede dopo l’intervento

Nelle prossime settimane il palloncino bloccherà la fuoriuscita del liquido normalmente prodotto dai polmoni: accumulandosi nella cassa toracica il fluido favorirà lo sviluppo di questi organi. Un mese prima del parto – previsto per il mese di giugno – il palloncino sarà rimosso per liberare la trachea del piccolo e permettergli di respirare normalmente al momento della nascita. I primi controlli post-operatori, 10 giorni dopo l’intervento, hanno mostrato un deciso aumento del volume polmonare. Una volta venuto alla luce sarà necessario un ulteriore intervento chirurgico per correggere definitivamente il difetto diaframmatico.

Guarda il video

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2020 19:58

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure