Vai al contenuto

Coronavirus e Fase 2: il bonus per chi non riapre il 4 maggio

Pubblicato: 29/04/2020 10:53

La Fase 2 comincia ufficialmente il prossimo 4 maggio, ma molte attività e lavoratori ancora non avranno il via libera, prima del 18 maggio, mentre altri dovranno attendere persino giugno. Bar e ristoranti, parrucchieri ed estetiste, lavoratori dello spettacolo resteranno ancora fermi, per la maggior parte e a loro deve pensare ora il Governo con un nuovo bonus.

Stando a quanto rivelato ieri dal Ministro dell’Economia, nel decreto aprile “sarà prorogata di 2 mesi la Naspi a favore di coloro che hanno il sussidio di disoccupazione in scadenza“, e oltre a questo ci sarà un indennizzo “per colf e badanti che non hanno potuto lavorare in questo periodo“. Il decreto Aprile è allo studio del Governo e dovrebbe essere confermato entro domani, ultimo giorno del mese. Secondo le attuali stime, saranno 7 milioni di persone circa che avranno ancora bisogno di aiuto economico nei prossimi mesi. A marzo e aprile a molti è venuto incontro il governo con la cassa integrazione o il bonus da 600 euro.

Bonus da 800 euro

Roberto Gualtieri ha spiegato ieri che “Il mio obiettivo è che l’indennità per gli autonomi possa essere erogata in 24 ore, automaticamente a tutti” quelli che ne hanno usufruito già “nella prima ondata“. Un modo per velocizzare le attuali pratiche, ma questa non sarebbe l’unica novità: con 7 miliardi di euro messi a budget, il bonus dovrebbe essere prorogato per altri due mesi e dovrebbe anche aumentare da 600 a 800 euro.

Perciò, “Per accelerare l’erogazione di queste somme e andare incontro alla carenza di liquidità entro pochi giorni dall’adozione del decreto sarà predisposta l’erogazione di un anticipo del 30% del fondo, parametrata alle entrate” di ciascun ente, spiega.

A maggio però le cose potrebbero cambiare. A ricevere il bonus potrebbe essere solo una parte ridotta della popolazione. Marco Leonardi, consigliere economico del ministro dell’Economia, spiega: ”I criteri allo studio sono sostanzialmente due: i codici ateco dei settori ancora escluse dalla ripresa dell’attività o un limite di Isee, che potrebbe essere fissato a 35mila euro“.