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Prezzi più alti dal caffè al parrucchiere: cos’è la “tassa Covid”

Pubblicato: 23/05/2020 17:05

Dai centri estetici ai bar, passando per i negozi, la cosiddetta “tassa Covid-19” si sta diffondendo ovunque, gonfiando i prezzi di prodotti e servizi. Codacons denuncia aumenti medi del 25%, ad esempio, per tagli di capelli e messe in piega, ma anche picchi oltre il 60%. Anche una colazione al bar o un prodotto in un qualsiasi negozio possono subire questi rialzi, in media da 2 a 4 euro. La nuova “tassa” serve a ripagare le spese di sanificazione degli ambienti e del materiale di protezione, ma l’ombra della truffa, spiega il Codacons, è dietro l’angolo. La fase 2 è appena iniziata, e ha portato con sé problemi e disagi.

Dal caffè alla messa in piega: aumenti in tutta Italia

Il Codacons temeva l’avvento di questa tassa, per questo ne ha dato subito denuncia non appena le segnalazioni degli italiani hanno iniziato ad arrivare. Da Nord a Sud, i rincari sui prezzi si ritrovano sugli scontrini di tutta Italia. Primi fra tutti, i bar. Secondo quanto denuncia il Codacons, “a Milano la classica tazzina consumata al bancone arriva a costare fino 2 euro. A Firenze alcuni locali hanno portato il costo dell’espresso a 1,70 euro, mentre a Roma si arriva a pagare 1,50 euro, contro 1,20 euro di Genova”. Seguono centri estetici e parrucchieri, dove l’aumento dei listini ha interessato tanto i prodotti di cura personale quanto i servizi come il taglio e la messa in piega. Infine, gli scontrini gonfiati hanno colpito anche gli esercizi alimentari e i prodotti di prima necessità.

Codacons: “Far West illegale”

È un vero e proprio scandalo che commercianti ed esercenti scarichino i mancati guadagni e i maggiori costi legati al coronavirus sui consumatori finali”, ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Siamo pronti a denunciare in Procura qualsiasi speculazione sui prezzi a danno dei cittadini. Invitiamo gli italiani a segnalare al Codacons rincari dei listini registrati prezzo bar, ristoranti, parrucchieri ed esercizi vari”. L’aumento, in media dai 2 ai 4 euro, sarebbe stato inserito come contributo per le spese dei commercianti per sanificare e mettere in sicurezza il proprio locale. In alcuni centri estetici c’è stato perfino l’obbligo di acquistare, per 10 euro, un kit monouso. Il Codacons però non ci sta. Per questo ha presentato una denuncia alla GdF e all’Antitrust, per opporsi al “far west illegale che potrebbe configurare il reato di truffa”.