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Donna incinta grave a Palermo: volo di Stato per portarle le sacche di plasma

Pubblicato: 28/05/2020 09:10

Una donna incinta è gravissima all’ospedale di Palermo dopo aver contratto il Covid-19. La gestante, residente in Sicilia, era tornata con un volo partito da Londra e atterrato con uno scalo a Roma. Tutte le persone a bordo del volo e che sono venute in contatto con lei sono state avvisate e a tutte sarebbe stato fatto il tampone per riscontrare una possibile positività in questo periodo in cui l’emergenza coronavirus tiene sotto scacco il mondo. Per tentare di salvarle la vita, sono state inviate due sacche di plasma autoimmune con un volo di Stato da Pavia.

Sacche di plasma da Pavia

È una corsa contro il tempo quella che si sta svolgendo a Palermo per salvare la vita di una donna incinta che ha contratto il covid-19. Così per lei sono partite da Pavia due sacche di plasma nel tentativo di salvarle la vita. Martedì sera le placche di plasma autoimmune sono arrivate all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo direttamente da Pavia. Il volo è arrivato alle 23.15, e ad attendere le sacche di plasma c’era il personale del 118 che le portate direttamente all’ospedale Cervello di Palermo per cominciare la terapia che sperano possa migliorare le condizioni della gestante.

Le condizioni della donna

Stando a quanto rivela AdnKronos, la donna sarebbe in condizioni gravi, al momento è intubata e sedata, mentre i medici dell’ospedale si occupano anche di monitorare costantemente il piccolo che aspetta. La donna era tornata a Palermo lo scorso 15 maggio e qualche giorno dopo ha cominciato a stare male fino alla conferma della sua positività al coronavirus. Baldassare Renda, primario della rianimazione del Cervello, ha spiegato: “Alla gestante stanotte è stato infuso plasma iperimmune arrivato la notte scorsa con un volo di Stato da Pavia“. E ancora: “La donna è sedata, ventilata meccanicamente. Il feto è sotto stretto monitoraggio. Anche stamattina non è sofferente. Per il momento proseguiamo in questo modo. Stiamo prendendo più tempo possibile per portare alle migliori condizioni possibili il piccolo“.