Un anno dopo la mega truffa ai fan di Vasco Rossi, gli inquirenti hanno inserito nel registro degli indagati 6 persone, un gruppo di “insospettabili” cybercriminali.
I biglietti-truffa
Tutto è cominciato nel 2018, quando diverse migliaia di persone, convinte di aver acquistato biglietti per il tour negli stadi di Vasco Rossi Non Stop-live, per le tappe in Sardegna, una volta giunti ai varchi hanno scoperto l’amara verità: i biglietti non erano validi e i codici inesistenti. A seguito di migliaia di segnalazioni, la Best Union Company S.p.A. (che è l’unica autorizzata alla vendita di biglietti per i concerti di Vasco) ha denunciato la vicenda.
A quel punto sono partite le indagini da parte della Polizia Postale di Bologna in collaborazione con quella di Cagliari che, a ritroso, hanno portato alla scoperta dell’hackeraggio di 8 importanti siti di Ticket online. Come riferisce Il Corriere della Sera, si è trattato di una truffa che sarebbe valsa quasi mezzo milione di euro e ha visto coinvolte 6 persone tra Sardegna e Veneto.
La svolta nelle indagini
Una volta tracciato l’hackeraggio, gli inquirenti hanno individuato le persone presunte coinvolte nella maxi-truffa, da lì le perquisizioni per coloro che sono stati identificati come a capo dell’organizzazione, dalle quali sono emerse prove di coinvolgimento.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati pc, tablet… i due soggetti di origine sarda sono stati trovati in possesso anche di due sim card che sono state cruciali per l’indagine, in quanto collegate a quelle usate per le frodi.
Gli insoliti sospetti
Sono 6 in totale le persone indagate per la maxi- truffa, tutte residenti tra Veneto e Sardegna (Sassari). Tra questi figurano anche due prestanome, si tratta di un uomo di 61 anni di Albignasego e un 43enne di origini moldave titolare di un’azienda di carpenteria; servivano a permettere anche l’ingresso dei truffatori nel circuito delle carte di credito.