Ancora perdite per il settore della distribuzione e della GDO colpita dalla crisi dei consumi, come confermato dai dati pubblicati dall’ISTAT.
Dopo il calo del giro d’affari pari -1,05% registrato la scorsa settimana, la perdita nel periodo 15-21 giugno sale all’1,71%.
Il maggiore tempo trascorso all’aria aperta ha fatto scendere per la seconda volta consecutiva il valore dei ricavi netti di vendita nel settore della GDO.
Con la Fase 3 iniziata il 3 giugno con la “riapertura” dei confini regionali e con la possibilità di tornare a circolare su tutto il territorio nazionale senza necessità di compilare l’autocertificazione, gli italiani hanno riscoperto la voglia di viaggiare e di passeggiare alla scoperta dei paesaggi lacustri, montani e marini.
Il Decreto Spostamenti 3 giugno ha comportato un crollo del giro d’affari nel settore della distribuzione commerciale ed una maggiore propensione a risparmiare.
Come rileva Nielsen nella settimana 15-21 giugno tutte e quattro le macro-aree per la prima volta riportano una variazione negativa.
Perdite anche nel Nord-Ovest (-0,04%), che la precedente settimana era stata l’unica macro-area a segnare una variazione positiva.
Profondo rosso per il Centro Italia (-3,83%), che già durante il lockdown aveva mostrato un trend ribassista rispetto al resto della penisola.
Il Nord-Est e il Sud devono fare i conti con un calo del giro d’affari dell’1,73% e del 2%.
Nonostante il peggioramento, la performance del settore distribuzione è positiva (+1,01%).
Associazione Distribuzione Moderna: «La distribuzione è il centro vero della comunità, simbolo di coesione con i territori»
Giorgio Santambrogio, Presidente ADM, in occasione del suo addio alla Presidenza dell’Associazione Distribuzione Moderna sottolinea che
“la distribuzione è il centro vero della comunità, simbolo di coesione con i territori, le città grandi e piccole, i paesi, i quartieri, in centro come in periferia”.
La distribuzione rappresenta
“un presidio nel definire il rapporto tra domanda e offerta, tra produzione e consumo, tra vendita commerciale e cliente”.
Nel comparto della distribuzione è fondamentale educare sulla qualità delle filiere, sulla sostenibilità dei prodotti, sulla convenienza e contro lo spreco alimentare.
Ciò aiuta le aziende dell’agroalimentare a posizionarsi e comunicare meglio.
Durante la fase di emergenza Covid-19 non sono mancate le situazioni di criticità con alcuni prodotti che hanno rischiato di non essere più presenti sugli scaffali dei punti vendita.
Il lievito è stato l’oggetto più desiderato dagli italiani che con un po’ più di tempo a disposizione hanno ritrovato l’euforia della cucina in casa e la voglia di creare cibo con le proprie mani, mette in evidenza Santambrogio.