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Io e Te, il dramma di Cinzia per colpa del Covid: l’ultimo saluto al padre

Pubblicato: 30/06/2020 17:45

Pierluigi Diaco ha ospitato oggi a Io e Te un ospite particolare: Cinzia Felicetti. Cinzia è una di quelle tante, troppe persone che hanno dovuto affrontare la perdita di un parente a causa del Coronavirus. La Felicetti ha ripercorso la drammatica vicenda, raccontando e condividendo con tutti il dolore che in troppi hanno dovuto sopportare. Così ha potuto raccontare il lungo decorso del padre poi scomparso per il Covid-19.

Il dramma di Cinzia per colpa del Coronavirus

Cinzia Felicetti si presenta con un sorriso malinconico, e si rivolge a Pierluigi Diaco: “Grazie per avermi dato questa possibilità di commemorare papà, che in realtà per me è ancora qui. Lo saluto come lo avremmo voluto salutare io e la mia famiglia“. Diaco ha commentato osservando che “È assurdo che uno debba farlo davanti alle telecamere“. Come raccontato da Pierluigi Diaco, Gennaro, avrebbe compiuto 75 anni il maggio scorso. Ha lasciato numerosi affetti: i due figli Cinzia e Adriano, la mamma Rita di 73 anni e la nipotina di quasi 2 anni, Alice.

Il conduttore ha sottolineato come Gennaro facesse parte di quell’Italia che “ha fatto grande l’Italia“: a 15 anni aveva lasciato la Calabria trasferendosi a Torino dove si è adoperato in tutti i più umili lavori. A 18 anni viene assegnato nel corpo degli Alpini e trasferito in Friuli. Gennaro non è stato solo un padre, è stato un uomo che ha servito il Paese, sottolinea Diaco e come orgogliosamente ricorda la figlia nel corso della puntata.

L’arrivo in ospedale e i sintomi del virus

Pierluigi Diaco con tutta la sensibilità possibile, ha chiesto a Cinzia di raccontare la sua vicenda: “La cosa che mi ha colpito di questa storia è che tuo papà viene ricoverato il 7 gennaio, il 31 viene operato, nel mese di febbraio si scoprono delle complicazioni: come ti vengono comunicate?“. E così Cinzia ha dato voce a quella che è la sua storia, ma anche la storia di molte altre persone in questi mesi: “Il decorso di papà non è stato semplice. Era una situazione un po’ complessa, ma ci è sempre stato detto che l’importante era portare la pelle fuori dall’ospedale – Cinzia continua – Ci viene comunicato ad un certo punto che c’è qualcosa che non va proprio nell’aria. Ci accorgiamo che nell’ospedale la situazione cambia, non si parlava ancora di Covid. Era fine febbraio. Però avevano dei toni piuttosto rassicuranti“.

Cinzia poi continua, raccontando il climax di esasperazione: “A un certo punto cominciano a fare i turni per andare in ospedale: mamma non ha lasciato un attimo papà, quindi in primis andava sempre lei e io mi accodavo alternandomi come orari“.

“L’ultimo giorno in cui vedo papà

Cinzia racconta l’ultima volta che ha visto il padre: “Il 22 marzo è l’ultimo giorno in cui vedo papà. Me lo ricordo molto bene perché preda anch’io del lockdown avevo preparato una torta, la porto a papà perché si stava finalmente riprendendo. E una delle ultime scene è papà che mangia la fetta di torta che gli ho portato“.

Ed infine l’ultima immagine di papà Gennaro: “Prima di uscire dalla sua stanza allungo la mano per fargli una carezza, in realtà non avrei potuto perché parlavano già di distanziamento sociale […] e gli dico ‘Papà forse non posso accarezzarti’ e lui mi guarda e mi dice ‘perché?’ allora gli ho fatto una carezza. Poi mi sono voltata sulla porta e l’ultima immagine è lui che mi fa un cenno come per dirmi ‘Va tutto bene‘. Nel corso della settimana la situazione è precipitata”.

La diagnosi a distanza di settimane Coronavirus

Cinzia, incalzata da Diaco, racconta altri dettagli, sempre più dolorosi: “Praticamente papà non è stato ufficialmente in un reparto Covid, perché se lo sono passato all’interno dell’ospedale. Il Covid è stato diagnosticato dopo, verso la fine di marzo, quando già non potevamo accedere in ospedale da almeno 3 giorni. Mamma è arrivata e ha trovato tutte le porte chiuse“.

La comunicazione della morte del padre al telefono

Diaco, visibilmente toccato dalla storia, ha chiesto a Cinzia: “È vero che ti è stato detto dall’ospedale che sarebbe uscito e che la situazione stava lentamente migliorando e voi vi siete trovati attraverso una telefonata la comunicazione che papà non c’era più?“. Così Cinzia ha risposto: “Sì, su questo sì. Papà doveva affrontare una riabilitazione e in quel momento non c’erano strutture [..] quindi si stava aprendo la possibilità della dimissione di papà – e continua spiegando – Era un quadro severo ma che gli avrebbe dato modo di svolgere la sua vita ancora per un po’ anche perché era comunque un soggetto giovane. Telefonicamente abbiamo capito che saremmo stati privati di questa cosa“.

“Abbiamo implorato una foto o un video, non ci hanno mandato niente

Così Cinzia, con tutta la dolcezza e l’onestà dimostrata durante il suo intervento, esterna una cosa che ha capito e visto molto bene durante il Coronavirus: “(il Covid ha colpito [NdR]) più deboli per l’età e per il fatto di essere lontani dalla famiglia: io credo sia stato quello che in molte persone abbia giocato una carta fondamentale nel non riuscire a guarire […] Noi abbiamo implorato una foto o un video, non ci hanno mandato niente“.

L’ultimo messaggio per papà Gennaro: “Ci stiamo pensando noi

L’ultimo toccante saluto di Cinzia a suo padre: “Mi andrebbe di dirgli di non preoccuparsi. Perché lui sicuramente non era pronto ad andare via e ha lasciato tante cose da fare, ma ci stiamo pensando noi […] e spero che rida, che rida proprio tanto“.

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2020 19:54