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Il pugilato dice addio a Sandro Mazzinghi, campione mondiale rivale di Benvenuti

Pubblicato: 22/08/2020 17:31

Uno dei più grandi pugili mondiali” titola la Gazzetta dello Sport per ricordare Sandro Mazzinghi. Il pugile italiano se ne va a 81 anni a causa di una malattia.

Pugilato: una questione di famiglia

Per la Gazzetta era “un guerriero indomabile dentro e fuori dal ring”. Sandro Mazzinghi se ne va nella sua Pontedera, dov’era nato il 3 ottobre del 1938. Fu merito del fratello maggiore Guido se intraprese la via del pugilato. E così iniziò la sua leggendaria carriera, di nascosto dalla madre che non aveva intenzione di avere ben 2 figli pugili. Guido (Guanto d’Oro d’America, 5° alle Olimpiadi di Helsinki del ’52 e Campione d’Italia) fu il suo primo allenatore e maestro di pugilato. Nel 1961, il giovane Sandro divenne professionista ed entrò nella Ignis del cavalier Borghi: rimase nella scuderia fino a fine carriera. Nel 1962 la categoria dei superwelter fu introdotta anche a livello professionistico: quello fu il trampolino di lancio per la gloria.

La rivalità fra Mazzinghi e Benvenuti

Il 7 settembre del 1963 sconfisse al 9° round il detentore del titolo mondiale Dupas, diventando così il 4° italiano a guadagnare il titolo di Campione Mondiale dopo Carnera, Loi e D’Agata. Non aveva mai gareggiato per il titolo di Campione d’Italia, eppure era già sul tetto del mondo. Pochi mesi dopo, a dicembre, riconfermò il titolo nella rivincita a Sidney.

Ma Mazzinghi divenne celebre anche per la sua storica rivalità con Nino Benvenuti. In quegli anni il pugilato era uno degli sport più seguiti in Italia, e la stampa giocò molto sul burrascoso rapporto fra i due campioni. Benvenuti militava nella stessa categoria di Mazzinghi, ma i due non potevano essere più diversi: per aspetto, tecnica e carattere. Mazzinghi però nel ’64 rischiò la morte in un incidente d’auto. Sua moglie Vera, sposata nemmeno da due settimane, perse invece la vita.

Addio al campione Sandro Mazzinghi

Nel giugno del 1965, arrivò un’altra batosta. Allo stadio milanese di San Siro Mazzinghi e Benvenuti si sfidarono per il titolo di Campione Mondiale. Al 6° round fu dichiarato il k.o. e Benvenuti trionfò, nonostante le rimostranze di Mazzinghi: sosteneva di non essere ancora al top della forma dopo l’incidente. Il 17 dicembre, al Palasport di Roma, andò comunque in scena la rivincita fra i due pugili. Anche in quell’occasione Benvenuti riuscì ad imporsi sull’avversario, ma non mancarono le polemiche sull’assegnazione di punti e penalità. Dopo quel match, i due campioni non si rivolsero la parola per più di 40 anni. Mazzinghi trionfò poi come Campione Europeo a fine anni ‘60. La carriera si concluse nel ’78 con 64 match vinti e solo 3 persi. Il 22 agosto 2020 se n’è andato un campione non solo della storia del pugilato, ma della storia d’Italia.