Vai al contenuto

Donna incinta morta a Cosenza, parla il marito: “Uccisi sia la mamma che il bambino”

Pubblicato: 23/08/2020 09:33

Suscita clamore, indignazione e tremendo dolore la vicenda della donna incinta di 6 mesi morta a Cosenza dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Pochi giorni dopo, la 34enne Mariangela è morta, lasciando il marito alla disperazione e rabbia nei confronti del nosocomio. A NewsMediaset, l’uomo ha sfogato tutto il suo dolore e accusato la negligenza dell’ospedale, verso il quale è stata aperta un’inchiesta.

Incinta con dolori lancinanti, ma il pronto soccorso la dimette

La tragedia che ha colpito Mariangela e la famiglia inizia lunedì 17 agosto, quando la donna inizia a lamentare dei dolori all’addome, vomito e dissenteria. Assieme al marito, parte da Longobardi (sulla costa tirrenica) e si reca all’ospedale Annunziata di Cosenza, dove il Pronto Soccorso accerta la regolarità del battito suo e del bambino che porta in grembo da 6 mesi. Quindi, la dimettono.

I dolori però non si placano e anzi peggiorano, al punto che il marito decide di riportarla in ospedale, dove Mariangela è morta giovedì. Immediata la denuncia del marito, che ora punta il dito.

Muore incinta di 6 mesi, la rabbia del marito

A raccogliere le sue parole, straziate dal dolore solo parzialmente nascosto dalla mascherina, è NewsMediaset. Piange Marco, il marito di Mariangela: in 3 giorni ha perso tutto, moglie e figlio non ancora nato, che sarebbe stato il primo. “Ho fatto tutto il possibile. L’ospedale dista 70, 80, 100 km da qua, vai avanti e indietro a portare sta ragazza, me la rimandavano sempre a casa” ha dichiarato. Una morte senza senso: “Nel 2020 non si può morire in questa maniera, abbiamo tanto sperato e voluto che questo bimbo venisse al mondo“.

Il marito di Mariangela, la donna morta al sesto mese di gravidanza, lo dice chiaramente: “Uccisi sia la mamma che il bambino. Io non ho parole, non ho lacrime“.

Il Ministero invia gli ispettori a Cosenza

Dopo la denuncia del marito, la Procura ha provveduto a sequestrare la cartella clinica della donna, ricoverata nel reparto di ginecologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Da appurare infatti se la morte della moglie sia dovuta ad una effettiva negligenza medica, oppure ad una tragica fatalità.

Per far luce sulla vicenda, il Ministro della Salute Speranza ha provveduto a inviare ispettori nel nosocomio: lo si apprende da una nota sul sito del Ministero. Niente potrà togliere il dolore del marito malamente nascosto dalla mascherina, ma la verità è sempre necessaria.