Il crollo demografico viene dall’assenza di terzi figli
A molti capita di avere tanti zii, con genitori che hanno tre, quattro, cinque fratelli e sorelle, ma di essere figli unici a propria volta. La realtà in effetti è che al calo demografico ha contribuito moltissimo in Italia, ma non solo, la quasi scomparsa del terzo o quarto figlio. I bambini nati come terzi o oltre sono solo 189,31 ogni 1000 donne. Erano 833,89 nel 1958, un crollo del 77% in 60 anni che non si è verificato per i primi e secondi figli, per cui si è passati rispettivamente da 845,48 a 610,42 e da 632,08 a 489,97 figli per 1000 donne.
La realtà è che a non avere prole sono sì sempre di più, ma comunque non sono in moltissimi, e se il calo dei terzi figli si fosse limitato a essere come quello dei primi e dei secondi, intorno al 25%, oggi avremmo un tasso di fertilità poco sotto 1,8 figli per donna, superiore alla Svezia. Più che un Paese senza bambini andiamo verso uno di bambini senza fratelli.
