Si partorisce tardi, ma questo non basta a spiegare il calo demografico
Non stupisce il fatto che l’Italia sia il Paese in Europa in cui le donne partoriscono più tardi il primo figlio, a 31,2 anni, e neanche che poi segua la Spagna con 31. E’ una tendenza, quella alla procrastinazione del parto, che è in atto da decenni, e che va di pari passo per esempio con il ritardo nell’ingresso nel mondo del lavoro e nell’indipendenza economica, soprattutto nei Paesi mediterranei.
Ed è chiaro che ha delle conseguenze sul numero stesso di figli che si possono avere successivamente. Ma il fattore età non basta a spiegare il numero sempre più basso di nuovi nati. Da un lato vi sono Paesi dell’Est in cui le donne partoriscono presto ma poi si fermano al primo figlio, dall’altro vi è l’esempio dell’Irlanda, in cui il primo parto è a 30,5 anni, quasi come in Italia, ma che è anche tra i primi cinque Paesi per tasso di fertilità.
Vuol dire che tra i 30 e i 45 anni le donne irlandesi continuano ad avere figli nonostante abbiano cominciato tardi. Forse non è un caso che la stessa Irlanda sia la primo posto per percentuale della spesa pubblica dedicata alla famiglia.
