All’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, una bambina di 1 anno e 5 mesi, positiva al Coronavirus, è stata sottoposta a un trapianto di cellule staminali ematopoietiche per curare la grave forma di leucemia dalla quale era affetta. È la prima volta, in Italia, che si presenta un caso simile.
“Non avevamo altra scelta“
La piccola paziente doveva essere sottoposta a trapianto il prima possibile, solo che la sua positività al Coronavirus complicava ulteriormente la situazione e spaventava i medici. A seguito di attente e minuziose discussioni, i dottori del Meyer di Firenze hanno però deciso di procedere con il trapianto.
“Non avevamo scelta, perciò abbiamo preso il coraggio a quattro mani e abbiamo deciso di andare avanti“, ha raccontato Veronica Tintori, responsabile della Sezione trapianti ematopoietici del Centro di eccellenza di oncologia ed ematologia. Si è trattato, dunque, di una scelta difficile ma necessaria.
La soddisfazione dell’equipe medica
Il padre della bambina, con lei compatibile al 50%, le ha donato le sue cellule del sangue e così i medici, lo scorso 19 agosto, hanno potuto effettuare il trattamento. A distanza di un mese, l’equipe medica dell’ospedale pediatrico Meyer si dice soddisfatta: la bambina, oltre ad essere negativa al Coronavirus, sta meglio ed ha potuto fare rientro a casa.
La strada, però, è ancora lunga. La piccola dovrà seguire un lungo e rigoroso percorso di cure, che permetterà ai medici di tenere sotto controllo l’andamento della patologia oncologica.
Il decorso della malattia
Alla bimba era stata diagnosticata la leucemia lo scorso dicembre, a soli 9 mesi. A seguito di vari cicli di trattamenti chemioterapici, nel mese di marzo, e quindi in piena emergenza sanitaria, dagli esami era emerso che la piccola era stata contagiata dal virus, ma fortunatamente senza particolari complicazioni.
Col passare dei mesi la situazione non dava alcun segnale di miglioramento e vi era il rischio che le condizioni di salute della piccola paziente si aggravassero ulteriormente. Temendo si potesse complicare la situazione, i medici si sono fatti coraggio e hanno preso la tanto difficile e discussa decisione: procedere con il trapianto.
Le parole dei medici
“È stato un grande sforzo organizzativo, in cui la Direzione dell’ospedale ci ha sostenuto e supportato“ ha spiegato Veronica Tintori.
Claudio Favre, responsabile dell’oncologia pediatrica dell’ospedale di Firenze, ha aggiunto: “La peculiarità di questo trapianto è stata l’averlo iniziato con la piccola ancora positiva al Covid 19 e in assenza di una risposta immunitaria di guarigione.
Ci trovavamo a iniziare la procedura trapiantologica in una condizione clinica paragonabile a una brutta influenza: in questi casi il trapianto viene solitamente rinviato“, concludendo: “Trattandosi di Covid 19 il rischio di complicanze gravi era di gran lunga superiore. Una decisione quindi molto sofferta e discussa più volte da tutto il nostro gruppo di oncoematologi del Meyer“. L’esito positivo del trapianto, oltre ad essere un importante traguardo, rappresenta anche un segnale di speranza per i bimbi affetti dalla stessa patologia della piccola paziente.