Tutti pazzi per l’Ecobonus 110% Casa che, in mancanza di liquidità, consente di rivolgersi alle banche per ottenere un mutuo o la cessione del credito d’imposta.
Escludendo l’altra chance, lo sconto in fattura concesso dalla società che esegue i lavori edili, concentriamoci sulle banche, quindi su mutuo e cessione del credito.
Chi ha denaro sufficiente per anticipare il pagamento all’impresa edile, deve sapere che verrà rimborsato nel corso di 6 anni a partire dall’anno successivo con la prima dichiarazione dei redditi da presentare. Per detrarre l’intero importo Irpef di 13.200 euro, il contribuente lavoratore deve percepire un reddito annuo di circa 47.000 euro. Avendo un reddito più basso (consideriamo 40.000 euro), l’Irpef dovuta scende a 10.427 euro. Ciò vuol dire che, a fronte di un rimborso di 13.200 euro, la differenza di 2.183 euro andrebbe perduta insieme ad altre spese detraibili (scolastiche, sanitarie, ecc.).
Conviene?
Il Corriere ha fatto le sue valutazioni anche riguardo alle altre due carte da giocare: mutuo e cessione del credito. Scopriamo di che si tratta.
Ecobonus 110%: cessione del credito o sconto in fattura?
Non disponendo di liquidità, la strada da percorrere è innanzitutto la cessione del credito alle banche. Al momento, Carige è l’istituto di credito che offre al cliente una remunerazione un po’ più elevata rispetto alle altre banche: per l’Ecobonus 110% riconosce il 102,5%, mentre per altre agevolazioni l’81,12%.
L’unica alternativa alla cessione del credito fiscale è lo sconto in fattura concesso dall’impresa che esegue i lavori di riqualificazione energetica. Lo concede in percentuale molto alta, anche del 100% sull’importo dovuto. Oltretutto, se lo sconto è inferiore al 100%, la parte restante a carico del contribuente è agevolabile dal punto di vista fiscale.
Cappotto termico e sostituzione infissi: cosa scegliere?
Per l’accesso all’Ecobonus 110% cedibile alle banche, il Corriere ha descritto l’esempio del cappotto termico da realizzare in un condominio insieme alla sostituzione degli infissi da parte del contribuente. In questo modo, al contribuente spetterebbe una detrazione fiscale di 66 mila euro a fronte di una spesa di 60 mila circa. Pagando in contanti l’impresa, avrà diritto al rimborso di 13.200 euro all’anno per 5 anni per detrazioni fiscali.
Se, dopo aver pagato l’impresa, scegliesse l’accensione di un finanziamento ponte con la banca, riceverebbe subito 61.200 euro circa (importo variabile in base, ad esempio, alla durata dei lavori ed altri fattori) meno le spese bancarie (qualche centinaio di euro).
Stipulare un mutuo per pagare i lavori conviene?
Il finanziamento ipotecario conviene soltanto se le spese di ristrutturazione si aggiungono a quelle di acquisto fondendosi in un solo mutuo.
Per il resto, dopo 6 anni di detrazione, il saldo ipotizzato sarebbe migliore rispetto a quello risultante con la cessione. Oltretutto, se con gli anni si riducono i redditi, diventerebbe difficile pagare le rate del mutuo.
Ecobonus 110% o Bonus Facciate 90%?
Anche altri tipi di agevolazione fiscale prevedono la cessione del credito.
Ad esempio, il Bonus facciate prevede il rimborso del 90% delle spese in 10 anni.
Pagando in contanti 50 mila euro, ogni anno il contribuente riceverà un rimborso di 4.500 euro compatibili con un imponibile di 25.500 euro previsto per il lavoratore dipendente con un figlio a carico.
Il contribuente potrebbe rivolgersi alla banca che gli riconoscerebbe l’80% del credito fiscale e potrebbe ricevere 36.000 euro a fine lavori anzichè attendere 11 anni per il rimborso di 45.000 euro.
Secondo i calcoli, il mutuo conviene ma, come detto nel paragrafo precedente, resta l’incognita della capacità di onorare le rate del mutuo nel corso del tempo.
Lavori in condominio: Ecobonus 110%, Ecobonus 70% o Bonus 50%?
In un condominio che deve eseguire opere di efficientamento energetico conviene l’Ecobonus 110% o l’Ecobonus 70%? Quest’ultimo prevede condizioni più facili da rispettare se confrontato al primo.
Ipotizzando una spesa complessiva di 60.000 euro, la cessione del credito comporta una riduzione dell’incasso di 8.400 euro.
In caso di ristrutturazioni agevolabili, considerando sempre una spesa di 60mila euro, con il Bonus 50% la cessione del credito consente di incassare subito 28.000 euro mentre con la detrazione fiscale si fruisce di un rimborso di 35.000 euro in 11 anni.