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Muore d’infarto a 12 anni, l’hanno divorata i pidocchi

Pubblicato: 02/10/2020 17:58

Kaitlyn Yozviak, una bambina di 12 anni dello Stato americano della Georgia. La piccola, deceduta alla sola età di 12 anni per quello che sarebbe stato un infarto, secondo i medici avrebbe perso la vita a causa dei pidocchi – stando a quanto emerso dall’autopsia – che l’avrebbero divorata all’interno della sua stanza. Al momento, per la sua morte, sarebbero indagati i genitori sui cui pende, tra le accuse, quella di omicidio di secondo grado.

Viveva in costante agonia

Secondo il parere degli esperti del Georgia Bureau of Investigation, Kaitlyn avrebbe sviluppato una forma di anemia per colpa dei morsi dei parassiti, coi quali conviveva da tre anni. L’abbassamento dei livelli di ferro avrebbe quindi causato l’infarto che l’ha uccisa lo scorso 26 agosto.

I servizi sociali hanno constatato che la casa verteva in pessime condizioni igienico-sanitarie. La stanza della bambina, ispezionata dagli agenti, era estremamente sporca, e i parassiti si muovevano lungo il materasso, i pupazzi e i mobili. Sembrerebbe che Kaitlyn non facesse il bagno da una settimana.

Un agente ha affermato che questo è il peggiore caso di pidocchi che il suo ufficio abbia mai visto. Secondo quanto affermato dagli esperti, la bambina doveva vivere in una condizione di costante agonia.

I genitori indagati per omicidio e crudeltà su minori

I genitori di Kaitlyn, Mary Katherine Horton e Joey Yozviak, 37 e 38 anni, sono adesso indagati per la doppia accusa di omicidio e crudeltà su minori di secondo grado.

Già nel 2018 la bambina era stata affidata a una zia in seguito a un intervento dei servizi sociali, che avevano constato le terribili condizioni della casa. Kaitlyn, però, era tornata a vivere coi genitori dopo soli sei giorni.

Pare inoltre che i genitori avessero valutato di dare la bambina in adozione alla nascita. Questo perché già allora i servizi sociali stavano indagando su altre accuse alla famiglia.

La nonna materna: “L’avrei cresciuta io”

I fratelli della bambina erano già stati allontanati dalla famiglia ed affidati alla nonna materna. La donna, Anna Horton, ha dichiarato al canale locale WMAZ: Se il sistema l’avesse salvata, avrei cresciuto anche lei”.

“Le persone che vedono i bambini ogni giorno salvano quotidianamente delle vite” ha invece affermato l’agente speciale Mary Chandler, aggiungendo “Il fatto che la bambina non sia più andata a scuola da febbraio di quest’anno è una delle cause della sua morte”.

Le polemiche contro le autorità locali

Non sono mancate le polemiche nei confronti della Georgia Division of Family and Children Services (DFCS), che gestisce i servizi sociali in Georgia.

Intervistato dal programma 11Alive, il direttore della DFCS Tom Rawlings ha dichiarato: “Penso sia umano credere che, quando un bambino muore per abuso o trascuratezza, qualcuno deve aver fatto qualcosa di sbagliato. Ciò che cerco di ricordare è che i nostri assistenti sociali sono dei professionisti che intendono fare tutto il possibile per salvare i bambini.

In un’intervista di un anno fa allo stesso canale, Tom Rawlings aveva affermato di voler fare dei cambiamenti nella divisione. Tra questi, controlli casuali di almeno 300 casi al mese per evitare errori o negligenze.

(Immagine in alto: ufficio dello sceriffo della Contea di Wilkinson)

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2020 18:02