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Milano, iniezione letale allo zio malato terminale: arrestato infermiere

Pubblicato: 30/10/2020 18:59

Le indagini sulla morte di un 87enne ricoverato all’ospedale di Garbagnate Milanese hanno portato all’arresto del nipote, un infermiere. Da quanto emerso sembra infatti che l’uomo abbia provveduto ad iniettargli una dose letale di farmaci, per porre fine alla sua vita. Prima di essere arrestato, l’uomo stava per lasciare l’Italia.

87enne morto in ospedale: i medici denunciano

La vicenda inizia la sera del 10 ottobre 2020, quando viene registrato il decesso di un paziente 87enne ricoverato all’ospedale Salvini del comune milanese. L’anziano era malato terminale e costretto ad una ventilazione polmonare meccanica, oltre che sotto sedativi. Questi, gli venivano somministrati tramite una macchina elettromedicale e, nei fatti, è stata proprio questa “l’arma del delitto”.

La sera del 10 ottobre l’uomo è deceduto e, indagando sulle cause, i medici hanno notato degli strani accessi al macchinario. È stato rilevato infatti che qualcuno nelle sere del 9 e del 10 gli ha somministrato dosi massicce di sedativi, che ne hanno causato la morte.

Arrestato il nipote: è un infermiere

Dopo la denuncia dei medici, sono partite le indagini dei Carabinieri che, tramite filmati di sorveglianza e le testimonianze del personale sanitario, sono riusciti a risalire ad un uomo. Gli infermieri del reparto, infatti, avrebbero dichiarato di aver visto un uomo prendersi cura dell’87enne nelle sere precedenti al suo decesso.

Così, grazie anche all’analisi dei tabulati, si è risaliti ad un 49enne, nipote acquisito dell’anziano morto. L’uomo sarebbe un infermiere specializzato in rianimazione e, per questo, pratico con la macchina elettromedicale e la pompa di infusione cui era attaccato lo zio. Il movente, potrebbe essere stata l’intenzione di porre fine alla vita dello zio, poiché malato terminale.

Stava cercando di fuggire in Francia

A sconcertare, nell’accaduto, è la facilità con cui l’uomo sia riuscito ad aver accesso alla stanza e ad agire indisturbato, specie in questo periodo. Viene riportato però che l’uomo avrebbe avuto un tesserino speciale, rilasciato dall’ospedale Salvini, per far visita al parente ricoverato. In quelle due sere, quindi, la fatale somministrazione del farmaco che gli è costato la vita. Poi, avrebbe comprato un biglietto aereo per Parigi. Sola andata, da quanto viene riferito, con partenza da Milano Linate.

Il 49enne però avrebbe cambiato idea e non sarebbe più partito. Risaliti alla sua abitazione anche grazie al gps dell’auto, il 49enne di Paderno Dugnano è stato arrestato e risulta indagato per omicidio volontario e posto ai domiciliari.