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Coronavirus, le regole per evitare focolai in casa e al lavoro

Pubblicato: 16/11/2020 16:09

Salgono i numeri dei contagi da Covid-19, e in diverse regioni a rischio saranno limitati gli spostamenti – anche all’interno delle città. Ma i focolai si possono formare anche in casa o sul posto di lavoro.

Esistono dunque delle buone pratiche da seguire per evitare la diffusione del virus in ambienti in cui, nel bene e nel male, bisogna convivere.

La prevenzione in casa: le buone pratiche per evitare il contagio

La prima regola parte dall’esterno: per evitare di portare il virus tra le mura domestiche, infatti, bisogna anzitutto evitare comportamenti a rischio quando si è fuori.

Necessario dunque seguire i 3 comportamenti base ribaditi dal Ministero della Salute: distanziamento sociale di almeno 1,8 metri, mascherina che copre naso e bocca, mani igienizzate frequentemente.

Non prendere l’ascensore se si vive in condominio, e se necessario accedervi solo coi propri congiunti.

Meglio non ricevere troppi ospiti. E, dopo la loro visita, igienizzare bene il bagno, da pulire comunque con una certa frequenza. Per la disinfezione consigliati alcol etilico, acqua ossigenata e candeggina.

Per quanto riguarda il bagno, un’altra buona idea è quella (dove possibile, chiaramente) di riservarne uno ai più fragili: le persone anziane e i bambini, quindi.

Se si svolge una professione a rischio infezione, inoltre, meglio evitare di fare visite a nonni e parenti anziani. In caso sia strettamente necessario, è importante ricordarsi di indossare la mascherina e non lasciarsi andare ad effusioni.

Come prendersi cura di una persona positiva

La regione Toscana, con la collaborazione di altri enti, ha rilasciato delle linee guida su come comportarsi con un convivente positivo al coronavirus.

La prima regola è quella di contattare immediatamente il medico curante, la guardia medica o i numeri regionali in caso un membro della famiglia mostri i primi sintomi di un’infezione respiratoria acuta, ovvero febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie.

Dopodiché, la persona con positività sospetta o accertata deve stare in isolamento in una stanza singola e ben ventilata. Se possibile, dovrebbe avere un bagno personale.

Bisogna poi evitare il contatto con secrezioni orali e respiratorie. Se si è stati in sua presenza o nei suoi ambienti, meglio lavarsi le mani, e poi asciugarle con asciugamani in carta usa e getta.

La persona che si prende cura del malato non deve avere patologie pregresse. Gli altri membri della famiglia devono mantenere la distanza di almeno 1 metro dalla persona infetta e indossare la mascherina, oltre che dormire su letti diversi.

Come pulire superfici e vestiti

Sarebbe un bene indossare mascherina e guanti monouso anche quando si cambiano le lenzuola del letto della persona infetta. La biancheria contaminata va messa in un sacchetto e lavata in lavatrice a 60-90°C usando un normale detersivo, oppure a mano.

I mobili della camera da letto del malato vanno lavati con un normale disinfettante o con prodotti a base di cloro o alcol, preferibilmente indossando guanti e indumenti protettivi (come un grembiule di plastica).

Il virus al lavoro: come prevenire contagi

Il Ministero della Salute ha dato delle indicazioni sui comportamenti da seguire nelle aziende per evitare che anche i luoghi di lavoro diventino dei focolai.

Regola numero uno: controllo della temperatura corporea. Chiunque la abbia superiore ai 37,5° non potrà entrare e dovrà essere isolato. Dopo aver provveduto con l’isolamento il soggetto chiamerà il suo medico curante.

Chi, invece, è risultato positivo o è stato a contatto con una persona positiva non può rientrare al lavoro per almeno 14 giorni, fino a conferma di “negativizzazione”.

Fornitori esterni e visitatori devono accedere nelle strutture aziendali secondo percorsi e tempistiche ben definiti. E devono avere servizi igienici dedicati esclusivamente a loro.

Per quanto riguarda la pulizia di ambienti e oggetti, bisogna fare attenzione anche alla disinfettazione di tastiere, schermi touch e mouse.

Meglio evitare anche riunioni in presenza e attività di formazione in aula.