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Uccide la compagna a coltellate, poi si costituisce con le mani ancora sporche di sangue

Pubblicato: 27/11/2020 09:03

La vittima si chiamava Aurelia Laurenti, aveva 34 anni ed era mamma di due bambini di 8 e 3 anni. Ieri il suo compagno è arrivato in Questura, in provincia di Pordenone, con le mani sporche di sangue ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato

Arrivato in Questura con le mani sporche di sangue

Giuseppe Forciniti, 33 anni, originario di Cosenza si presenta di notte nella Questura di Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone. In un primo momento, con le mani ancora sporche di sangue, spiega di aver avuto una colluttazione con un ladro. Poi la confessione: avrebbe ucciso Aurelia Laurenti, sua compagna e madre dei suoi figli, a coltellate inferte alla gola. Dopo la confessione l’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, rivela Ansa. Durante l’interrogatorio, l’uomo avrebbe anche riferito di essere stato aggredito dalla compagna. 

Sembra che al momento dell’omicidio i figli non fossero presenti in casa perché dai nonni materni che abitano in un paese nelle vicinanze. L’uomo si era trasferito in Friuli ormai anni fa e proprio insieme alla compagna era andato a vivere a Roveredo, proprio nella villetta dove si è consumata la tragedia.

La ricostruzione della famiglia

Intanto però cominciano a parlare anche i parenti della vittima. I genitori della donna avrebbero raccontato che, nella tarda serata di mercoledì, l’uomo avrebbe raggiunto l’abitazione del cognato insieme ai bambini e gli avrebbe chiesto di tenerli. Il gesto avrebbe immediatamente allarmato la famiglia che avrebbe a quel punto cercato di contattare telefonicamente la madre dei bambini senza però riuscirci, riporta TgCom24.

L’avvocato rinuncia all’incarico

Intanto l’avvocato Rossana Rovere che il presunto omicida della compagna aveva scelto come proprio difensore ha rinunciato all’incarico. Ad Ansa ha spiegato: “Non sono serena, non posso accettare l’incarico. L’indagato mi conosceva e ha indicato me quando gli è stato chiesto chi dovesse patrocinare la sua difesa, ma non posso accettare l’incarico. In questi minuti si sta procedendo a indicare l’avvocato d’ufficio: io non posso assumere le difese di quest’uomo, dopo una vita e una carriera spese a promuovere la tutela dei diritti delle donne“, ha spiegato sottolineando l’impegno nella difesa dei diritti delle donne.