Sono giorni di apprensione quelli che stanno vivendo i familiari, i conoscenti e gli amici dei quattro escursionisti dispersi da domenica 24 gennaio sul monte Velino, in Abruzzo. Le operazioni stanno procedendo senza sosta da domenica, giorno della scomaparsa: i soccorritori sono arrivati da tutta Italia e fanno parte di Soccorso Alpino, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia di Money a e 9° Reggimento Alpini dell’Aquila.
Le condizioni metereologiche sono andate migliorando negli ultimi giorni ma hanno reso difficili le prime ore di ricerche, a causa delle forti raffiche di vento e della nebbia. Oltre alle unità cinofile, i soccorritori stanno valutando anche l’ipotesi di usare escavatori.
Escursionisti scomparsi sul Velino
Le ultime notizie del gruppo risalgono a domenica mattina, quando sono partita per un’escursione sul Massiccio del Velino, Valle Majelana (Abruzzo) e da allora ancora non hanno fatto ritorno. La passeggiata era senza sci al seguito, i quattro sono partiti dal Rifugio Casale da Monte dove era giunti a bordo delle loro auto. A dare l’allarme è stato il padre di uno dei dispersi, allarmato proprio dal mancato rientro.

Immediato l’intervento del Soccorso Alpino di Avezzano, che ha ritrovato le auto ancora al rifugio. Da quel momento si è messa in moto una ramificata e complicata operazione di soccorso che ancora non ha portato a risultati.

Chi sono gli escursionisti scomparsi sul Velino
Il gruppo era composto da 3 uomini e una donna; Tonino Durante, 60enne di Avezzano esperto ed appassionato di montagna ed escursioni ad alta quota, Gian Mauro Frabotta, 33enne anche lui escursionista appassionato e reduce da un viaggio in Nepal dove aveva scalato l’Imja Tse (quota 6189 metri). La coppia composta da Valeria Mella, 25enne e Gianmarco Degni, 26enne, tutti di Avezzano.

Travolti da una slavina in Val Majelana
L’ipotesi dei soccorritori è che il gruppo possa essere stato travolto da una valanga improvvisa durante l’escursione. Nella giornata di lunedì il segnale del cellulare di uno degli scomparsi è stato captato dai soccorritori, purtroppo però sulla zona ha imperversato un forte maltempo misto tra nebbia e vento che ha reso impossibile l’individuazione del punto esatto.
L’area che si ipotizza essere quella dove si trovava il gruppo al momento della slavina è una zona di 200 metri di larghezza e 600 di lunghezza; lo strato di neve supera i 6 metri, per questo al lavoro ci sono anche decine di unità cinofile.
La zona è costantemente battuta da tre elicotteri del 118, dei Vigili del Fuoco e dell’Aeronautica militare. I soccorritori stanno valutando l’ipotesi di portare in quota anche ruspe, bobcat ed escavatori per arrivare a profondità maggiori di 6 metri. Il vento ha innalzato ulteriormente il livello dello strato di neve, che potrebbe essere anche di 10 metri.

Avezzano li aspetta
Nonostante le premesse non siano migliori, la speranza di trovare dei superstiti resta alta tra i soccorritori. Sono tanti i post condivisi sui social dedicati al gruppo scomparso; tutti hanno in comune la speranza di poterli presto riabbracciare.

Le immagini delle operazioni di soccorso
Sui social del Soccorso Alpino e Speleologico vengono condivisi costantemente gli aggiornamenti in merito alle ricerche. Incredibili le immagini del video postato, che mostrano le terribili condizioni atmosferiche contro le quali si stanno scontrando in questa corsa contro il tempo.
Guarda il video:
La zona colpita dalla slavina
Il video, girato il 26 gennaio, mostra l’intera area del massiccio completamente coperta da un enorme strato di neve.