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Festival di Sanremo, scontro Franceschini-Amadeus: il botta e risposta

Pubblicato: 29/01/2021 22:33

Che organizzare il Festival di Sanremo non sia facile impresa, è risaputo da sempre. Esattamente come, da tradizione, non manca mai una polemica prima del grande giorno. Quest’anno, purtroppo, la polemica c’è ma i temi non sono leggeri e frivoli come spesso è accaduto in passato. L’emergenza sanitaria continua a mettere alle strette la macchina organizzativa dell’evento e sembra essere un “botta e risposta” quello tra Amadeus, direttore artistico, e il ministro Franceschini.

Festival, anime in bilico: il “no” di Franceschini

Continua ad essere una corsa ad ostacoli quella della 71esima edizione del Festival di Sanremo e non sono poche le difficoltà riscontrate dal direttore artistico per il secondo anno di seguito, Amadeus. L’emergenza sanitaria detta le regole, i tempi e gli spazi e per un evento come quello del Festival, tempo e spazio talvolta possono giocare in sfavore. Di ieri l’ultima parola del ministro Franceschini che ha posto il veto sulla presenza in qualsiasi modo del pubblico all’Ariston, negando anche l’ipotesi dei figurati che era invece stata trovata, come alternativa, all’interno degli ambienti Rai.

La storia pubblicata da Amadeus su Instagram

La risposta di Amadeus

Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri “, ci aveva tenuto a specificare Franceschini, ponendo regole e divieti in maniera ben chiara. Di oggi la “risposta” di Amadeus, il direttore artistico che sembra aver iniziando a prendere in considerazione di rimettere il mandato per farsi da parte insieme a Fiorello. Senza né commentare né proferir parola, sulla pagina Instagram di Amadeus è infatti apparsa una storia dove il direttore artistico ha pubblicato uno screenshot preso dal sito del Governo in merito ai regolamenti in vigore per “le trasmissioni televisive”. Tra le F.A.Q, il Governo sul sito risponde infatti sì alle trasmissioni televisive in quando non si applicherebbe il divieto previsto per gli spettacolo perché la presenza di pubblico in studio rappresenta soltanto un elemento ‘coreografico’ o comunque strettamente funzionale alla trasmissione“.