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Decapita il padre ed eviscera un amico perché crede di essere un Dio: fermato 30enne

Pubblicato: 03/02/2021 16:41

Orrore per le vie della città di Odessa, in ucraina, dove un uomo -dopo aver ucciso suo padre e un’altra persona- è stato fermato dalla polizia mentre vagava coperto del loro sangue e delle loro interiora. Agli agenti, sconcertati dallo spettacolo orripilante, il 30enne ha affermato di aver sacrificato le vittime a se stesso, perché convinto di essere un Dio.

Portava con sé la testa mozzata del padre

Dmitry Ponomarenko, 30 anni, verrà difficilmente dimenticato dai suoi concittadini. L’uomo, riporta il The Mirror, è stato fermato dalla polizia, grazie alle testimonianze allarmate dei residenti, mentre vagava per la città coperto di sangue. Ponomarenko portava con sé anche la testa del padre, il 53enne Igor, orribilmente decapitato. Il 30enne, raccontano i testimoni, la sbatteva ripetutamente contro alcune auto parcheggiate. A rendere l’immagine ancora più spaventosa, ciò che l’uomo “indossava” al momento dell’arresto: “Era coperto di sangue e portava attorno al collo interiora umane. Poi si è seduto su una panchina, reggendo una testa mozzata, e si è acceso una sigaretta”, racconta un vicino di casa (riportano fonti locali).

Credeva di essere un Dio

Dopo il racconto agghiacciante dei testimoni, la polizia si è precipitata sul luogo, fermando Dmitry Ponomarenko. L’interrogatorio dell’arrestato ha aggravato una situazione già sconcertante. Alla polizia, Ponomarenko ha affermato di essere una divinità, un Dio, e di aver ucciso suo padre e un altro uomo come vittime sacrificali verso se stesso. “Ho dovuto farlo”, avrebbe affermato. Gli agenti hanno trovato i corpi mutilati delle due vittime nell’appartamento di Ponomarenko. Il padre decapitato giaceva sul letto, mentre l’altro, l’amico di famiglia Aleksandr Demchenko, 32 anni, steso a terra, sfigurato come in un film dell’orrore.

Licenziato per abuso di droga

Dmitry Ponomarenko lavorava al Duke Hotel, specifica ancora il Mirror. Lo avevano licenziato il giorno prima di mettere in atto il suo piano diabolico. Il motivo del licenziamento pare sia stato l’abuso di droga, che lo portava ad assumere comportamenti inappropriati sul luogo di lavoro. Ora dovrà rispondere dell’accusa di duplice omicidio e rischia una condanna fino a 15 anni di prigione.