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Come i sussidi governativi USA sono finiti in azioni Gamestop

Pubblicato: 08/02/2021 12:46

Davide contro Golia. La presa della Bastiglia. Armageddon, scontro finale. Questi sono alcuni dei titoli a cui hanno fatto ricorso i media di tutto il mondo, affascinati dallo scontro di borsa tra piccoli trader privati e grandi investitori istituzionali. Ma cosa è successo veramente?

E’ successo che, intrappolati a casa nel bel mezzo della pandemia, con più tempo a disposizione del solito e anche con un po’ di soldi in più ricevuti grazie al nuovo giro di sussidi governativi, un gran numero di investitori retail americani ha sfidato e fronteggiato gli investitori professionali e gli hedge fund sul valore del titolo GameStop.

La grande battaglia tra trader privati e fondi hedge

GameStop è il più grande rivenditore al mondo di videogiochi nuovi e usati, con un fatturato di 6,5 miliardi di dollari, oltre 6.000 negozi in tutto il mondo e oltre 50.000 tra dipendenti, collaboratori e rivenditori in quasi 20 paesi. Vende anche accessori per videogiochi, console e telecomandi intelligenti e il suo slogan – che suona ormai chiaramente profetico – è “Power To The Players”.

Perché Davide si potesse armare contro Golia sono state necessarie due cose. 1) Il formarsi e il consolidarsi di una community di investitori retail abituati a fare ampio uso dei social media per condividere e argomentare le loro idee di investimento. 2) la presenza di capitale sufficiente, fornito in gran parte dai sussidi erogati nell’ambito della nuova provvidenza di legge approvata negli USA a fine dicembre.

Così sulla piattaforma Reddit e in particolare sul sottogruppo WallStreetBets (oltre 4 milioni di utenti) i day trader si sono convinti di poter dare una bella legnata agli hedge fund che stavano shortando il titolo GameStop e sono partiti all’attacco con una massa concentrata di acquisti sul titolo.

Per chi abbia poca dimestichezza con questa operatività chiariamo meglio cosa vuol dire shortare. Gli hedge fund, fondi di investimento che puntano sia sul rialzo che sul ribasso di titoli e indici, ritenevano che il titolo GameStop fosse sopravvalutato e che in futuro le sue quotazioni fossero destinate a scendere. Per questo motivo avevano iniziato a venderlo allo scoperto. Fare short selling (ovvero vendere allo scoperto) significa prendere a prestito un titolo da un altro investitore e venderlo velocemente, nella convinzione che il suo prezzo scenda, così da poterlo acquistare a un prezzo inferiore e lucrare sulla differenza di prezzo tra il momento in cui lo si è venduto e quello in cui lo si è materialmente comprato per consegnarlo all’acquirente. Ci sono tre giorni di tempo per regolare l’operazione, tempo più che sufficiente per realizzare grandi guadagni se i prezzi sono sotto la pressione di una grande ondata di acquisti o di vendite. L’operazione si chiude poi con il ritorno del titolo al prestatore iniziale che riceve una fee per il prestito.

GameStop HedgeFunds
GameStop HedgeFunds (Fonte: Shutterstock)

Con questa operatività in fondo molto semplice e soprattutto con i grandi volumi di acquisto concentrati su GameStop (resi possibili anche dagli incoraggiamenti e dall’enfasi dei commenti sulla piattaforma) i retail traders hanno costretto gli hedge fund a chiudere le loro posizioni short, perché il forte aumento del prezzo di GameStop rendeva economicamente disastroso il riacquisto. Il risultato è stato che nel rocambolesco mese di gennaio GameStop ha fatto registrare l’iperbolico aumento del +1.600% e che un Hedge Fund di primaria importanza come Melvin Capital ha fatto registrare una perdita del -53%.

Ma niente è per sempre nella vita, figuriamoci in borsa. Con i primi giorni di febbraio e con l’uscita di scena di molti traders che hanno guadagnato e chiuso le loro posizioni, il titolo ha ritracciato sensibilmente e mentre scriviamo l’ultimo prezzo di venerdì 5 febbraio è stato di $ 63,77 con una oscillazione giornaliera di quasi +20%, ma molto lontano dai 483 $ toccati nel massimo di gennaio.

Oggi il popolo di Reddit, di WallStreetBets, di RobinHood (app che consente di operare senza commissioni perché vende dichiaratamente i dati dei traders ai compratori di big data!) è diviso tra chi pensa che non è ancora il momento di vendere perché GameStop tornerà a crescere tumultuosamente e chi invece si lecca le ferite perché è entrato sul titolo con un prezzo vicino ai massimi e dichiara di aver lasciato sul campo tutto quello che aveva investito. Intanto Janet Yellen – già a capo della Fed e oggi Segretario al Tesoro USA – riunisce gli enti di regolamento per indagare se ci siano state scorrettezze e manipolazioni del mercato e i media sensazionalisti parlano di evento storico che porterà a grandi cambiamenti nel mondo della finanza, con la consacrazione degli investitori amatoriali come grandi players di borsa.

La vicenda GameStop, che ancora non si è conclusa,  ha infatti già mostrato che la massa degli investitori amatoriali può organizzarsi, sia pure in modo caotico e irrazionale, fino a generare importanti conseguenze sui mercati. L’assalto alla prossima Bastiglia potrebbe prendere le mosse dal vecchio Facebook o dal nuovissimo Clubhouse, dove non a caso Elon Musk ha commentato in modo lusinghiero l’affacciarsi del Nuovo Soggetto Investitore, tra una considerazione sui viaggi su Marte ormai prossimi e una riflessione su Neuralink, interfaccia di intelligenza artificiale che concretizza il sogno di avere Matrix impiantata nel cervello.

Insomma, calata nel contesto tumultuoso degli avvenimenti di frontiera, la vicenda GameStop è innanzitutto un nuovo capitolo della Grande Narrazione, il racconto convulso e multifocale dei nostri anni. Aspettiamo allora di leggere il prossimo capitolo che potrebbe riguardare titoli come Bionano Genomics, Zomedica, Polar Power, Gritstone Oncology. Ma mi raccomando, questi non sono suggerimenti per gli acquisti.

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2021 10:16