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Stuprano e uccidono ragazza nel parco, poi condividono il video in rete: accusati due adolescenti

Pubblicato: 19/02/2021 17:48

Una donna di 36 anni, Ee Lee, è stata violentata e uccisa da due adolescenti in un parco. I due aggressori, avrebbero filmato il tutto per poi condividerlo in rete con i propri coetanei. 

L’omicidio

Il fatto è avvenuto nel settembre scorso in un parco di Milwaukee, nello Stato americano del Winsconsin. Secondo le ricostruzioni della polizia, la 36enne Ee Lee sarebbe stata avvicinata da due adolescenti, Kamare Lewis (17 anni) e Kevin Spencer (15 anni), mentre si trovava adagiata su una coperta. Questi, dopo i plurimi rifiuti della vittima di fronte alle richieste di denaro, l’avrebbero trascinata con la forza in una zona più appartata del parco per violentarla. I due, secondo alcune testimonianze riportate da Metro News, avrebbero colpito la vittima con ripetuti calci e pugni, servendosi inoltre di alcuni rami trovati nelle vicinanze. Nel mentre, la povera ragazza sarebbe stata costretta a subire atti sessuali con gli aggressori, intenti a filmare il tutto con un cellulare. Una volta compiuta l’atrocità, i due adolescenti sono scappati, lasciando la povera ragazza in fin di vita sul posto.

Il video incriminante e l’arresto

Ad omicidio compiuto, gli aggressori sono riusciti a scappare, per poi condividere successivamente con i propri coetanei il video dello stupro. Sarebbe stata proprio la madre di uno dei ragazzi che aveva ricevuto il filmato a contattare all’istante le autorità competenti. In poche ore i due malviventi sono stati rintracciati e successivamente arrestati dalla polizia. In aggiunta, le analisi effettuate sul video hanno rivelato la presenza di altri adolescenti sul luogo del delitto. Questi, sebbene non abbiano contribuito allo stupro della povera ragazza, sarebbero rimasti a guardare, evitando qualsiasi forma di aiuto in favore della 36enne. La famiglia della ragazza ha commentato così l’arresto dei due assassini: “Vogliamo solo giustizia per lei. È tutto ciò che vogliamo. Non meritava di morire in quel modo“.