Vai al contenuto

Ermal Meta a Domenica In parla dello scontro con Willie Peyote per “Caruso”

Pubblicato: 07/03/2021 20:24

Terzo classificato a Sanremo con Un milione di cose da dirti, Ermal Meta è ospite a Domenica In nella puntata dedicata al Festival. Il cantante racconta la genesi della sua canzone e interviene nelle polemiche scatenatesi sulla scelta di cantare Caruso di Lucio Dalla il giorno del compleanno del compianto cantautore: “Coincidenza pazzesca“.

Ermal Meta e il 3° posto al Festival di Sanremo

A Domenica In Ermal Meta ripropone un’esibizione di Un milione di cose da dirti, brano che le è valso il terzo posto a Sanremo 2021. Successivamente il cantante si sottopone alle domande degli opinionisti in studio e racconta le sue sensazioni dopo essere salito sul podio per l’ennesima volta: “Non mi aspettavo questo risultato. Sono andati sul Festival 3 volte e per tutte e 3 sono salito sul podio. In questi anni ho avuto risultati pazzeschi, ma quest’anno non mi aspettavo andasse così: è una canzone molo semplice, senza effetti speciali. Ma era questo quello che cercavo“.

Polemica di Willie Peyote per la serata delle Cover: la replica

Il cantante, a seguire, torna sulle polemiche scaturite nella serata delle Cover. In quell’occasione Meta scelse di interpretare un grande classico del repertorio di Lucio Dalla: Caruso. Peccato che la serata delle Cover è coincisa con il 4 marzo, giorno in cui ricade l’anniversario del compleanno del compianto cantautore. Molti hanno così stigmatizzato la scelta della sua cover (che alla fine vinse quella serata), affermando che fosse una scelta scontata e banale. A sollevare la polemica anche Willie Peyote, che ha espresso sui social il proprio disappunto dando vita ad un battibecco a distanza con lo steso Ermal.

A Domenica In il cantante spegne ogni polemica: “Quando ho scelto Caruso, io non sapevo in che data avrebbe cantato la cover, è stata una coincidenza pazzesca che fosse il giorno del compleanno. Secondo me c’è una tendenza che mi dispiace, che ci canta articolando in un certo modo il suo canto viene etichettato come vecchio. Non credo sia così, perché il mestiere del cantante: deve cantare“.