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Ciccio e Tore Pappalardi, profanate le tombe dei fratellini di Gravina di Puglia, la reazione del Sindaco

Pubblicato: 08/03/2021 18:17

“Un paio di giorni fa mani ignote ma esperte hanno forzato l’ingresso della cappella cimiteriale in cui riposano i due fratellini ed hanno scardinato le lastre di vetro che ricoprono le tombe”. Alesio Valente, sindaco di Gravina di Puglia (BA), denuncia con un intenso post su Facebook la terribile e inspiegabile notizia.

Ciccio e Tore, morti in circostanze misteriose

La loro tragica storia non basta a saziare la fame di dolore degli sciacalli“, continua Valente. Sono già passati 15 anni da quando, il 5 giugno del 2006, Francesco e Salvatore Pappalardi, 13 e 11 anni, escono di casa per giocare con gli amichetti…e non tornano più. Iniziano le indagini e il padre dei due fratellini, Filippo Pappalardi, viene incarcerato. Si pensa che sia stato lui ad ucciderli, forse in un momento di rabbia, e a nasconderne i cadaveri. Il 25 febbraio 2008, a 20 mesi dalla scomparsa dei fratellini, i loro corpi vengono ritrovati sul fondo di un pozzo all’interno di un casolare abbandonato nel centro di Gravina. Non ci sono segni di violenza, così Filippo viene rilasciato e le indagini riprendono. Si pensa a un gioco conclusosi in tragedia, ma a oggi non si è ancora giunti alla verità.

Ciccio e Tore, Francesco e Salvatore Pappalardi. La loro tragica storia non basta a saziare la fame di dolore degli…

Pubblicato da Alesio Valente su Domenica 7 marzo 2021

Il Sindaco di Gravina su Ciccio e Tore: “Odio vigliacco”

A questa tragedia si aggiunge, adesso, questo gesto di “odio vigliacco”, come scrive Valente nel suo post. Un gesto inspiegabile, un gesto “che suscita sdegno e apre la via ad un interrogativo inquietante: perché?”. È il padre dei due fratellini, “con voce rotta dalla sofferenza”, a informare il primo cittadino dell’accaduto. Il sindaco ha voluto esprimere la propria vicinanza a questa famiglia già toccata dal dolore, e ribadire l’impegno del Comune nel far luce sull’accaduto. Filippo Pappalardi, infatti, è “fiducioso che le istituzioni, anche attraverso il sindaco, e naturalmente attraverso le forze dell’ordine e la magistratura, possano aiutare a far luce su quanto accaduto”.

Un gesto del genere, che è come sale su una ferita mai rimarginata, è un’offesa non solo ad una famiglia che piange i suoi bambini, ma ad una città intera, che forse con quella triste vicenda non ha ancora fatto del tutto i conti. Ed è forse ora di fermarsi a riflettere, nel nome della verità”, conclude Valente.