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Soldi fermi sul conto corrente: cosa si rischia?

Pubblicato: 16/03/2021 08:47

Cosa si rischia se i soldi presenti sul proprio conto corrente sono fermi? Secondo i dati forniti dall’Associazione Bancaria Italiana i soldi fermi sui conti correnti dei risparmiatori italiani hanno raggiunto livelli record.

Secondo le stime sono 1.737 miliardi i soldi “parcheggiati” sui conti correnti a dicembre 2020, con una crescita di oltre il 10% rispetto all’anno precedente.

Tenere i soldi fermi sul proprio conto corrente non conviene visto che due grandi nemici sono: l’inflazione e gli oneri di mantenimento del conto.

Accumulare nel tempo soldi sul conto corrente comporta rischi e non è la scelta giusta da percorrere.

Soldi fermi sul conto corrente: meglio affidarsi ad un consulente

Diverse ricerche hanno dimostrato che ci sono moltissime persone nel mondo che hanno “parcheggiati” circa 1.500 miliardi di euro sui propri conti correnti.

Tenere i soldi fermi sul proprio conto corrente implica che in un futuro si può acquistare di meno visto che il potere d’acquisto della moneta tende a scendere con il passar del tempo.

La soluzione ideale sarebbe quella di investire i propri con l’ausilio di un consulente che supporta nelle scelte difficili.

Soldi fermi sul conto corrente: occhio all’inflazione

I soldi fermi sul conto corrente perdono valore: la responsabile di questa diminuzione è l’inflazione, ossia un aumento prolungato del livello dei prezzi di beni e servizi in un dato arco di tempo.

Ad esempio, se si dispone di una somma totale di 200.000 euro, a causa dell’inflazione, tra 5 anni non si potrà più acquistare la stessa quantità di beni o servizi che si può comprare ora.

Ciò perché la variabile che determina questa situazione è l’inflazione.

Se si vuole essere risparmiatore attenti si deve fare in modo che il nostro denaro presente sui conti correnti non perda di valore.

Avversione al rischio

La crisi economica innescata dal Covid ha avuto effetti anche sulla percezione del rischio.

Durante una situazione di crisi si tende ad assumere atteggiamenti di maggiore cautela e sono gli stessi dati a confermare questa propensione.

Secondo i dati di Assogestioni si è registrata una fuga dai fondi di lungo termine e con maggiore volatilità, come i fondi azionari e flessibili, per un dato ammontare di -21,1 miliardi di euro.

I risparmiatori hanno preferito spostarsi su fondi meno volatili, come quelli monetari.

Non bisogna mai farsi guidare dall’emotività, quando si tratta di investimenti e di gestione del denaro sul conto corrente.