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Alessio Boni shock a Verissimo, la durissima confessione dell’attore: “Ho assistito a due suicidi”

Pubblicato: 03/04/2021 18:27

Uno degli attori più amati del cinema e della televisione italiana, Alessio Boni si racconta oggi nel salotto di Verissimo. Durante la chiacchierata con Silvia Toffanin, fra carriera e vita privata, l’attore si lascia andare ad una confessione shock. “Ho assistito a due suicidi: uno che si è buttato e uno che si è reciso delle vene”, il duro racconto.

Alessio Boni: i successi sul set e nella vita

È stato uno dei volti di punta di numerosi film e miniserie televisive italiane, da Incantesimo a Tutti pazzi per amore, da Di padre in figlia a Il nome della rosa. Alessio Boni è uno degli attori più apprezzati nel panorama italiano ma, oltre alla carriera professionale, anche la sua vita sta procedendo a gonfie vele. Lo scorso anno, in pieno lock-down primaverile, è infatti nato il primogenito Lorenzo frutto dell’amore con la compagna Nina Verdelli.

Ma, nel corso della chiacchierata con Silvia Toffanin, c’è spazio anche per una spiazzante confessioni. La conduttrice rimane incredula di fronte al suo doloroso racconto.

Due persone che conoscevo benissimo

La vita di Alessio Boni, oltre a grandissime gioie, ha incontrato anche momenti di dolore profondi e segnanti. Come quello che racconta a Verissimo, lasciando Silvia Toffanin sotto shock: “Io ho assistito a due suicidi: uno che si è buttato e uno che si è reciso delle vene. Uno è stato durante un set, era una persona molto cara, con l’altro invece eravamo in moto in Madagascar e si è tolto la vita. È stranissimo descriverlo, difficile da analizzare. A me è successo due volte, ero lì, con due persone che conoscevo benissimo tra l’altro“.

Da una doppia esperienza così tragica, l’attore rivela di aver acquisito maggiori consapevolezze sul senso della vita e sul confronto con la morte: “Ti rendi conto come tutto è nulla in un secondo, quanto ci voglia un niente per togliere quella preziosità e quella rarità. Fa parte della vita, bisogna mettercelo in testa, ovvio non in modo così drammatico, ma fa parte del nostro percorso confrontarsi con la vita e con la morte“.